Cultura

I disabili a Ciampi: «L’Italia sia solidale con i deboli»

Pubblichiamo la lettera che la Fish (in rappresentanza di 28 associazioni) ha inviato al presidente della Repubblica in occasione della visita al Quirinale

di Gabriella Meroni

Signor Presidente,

desideriamo anzitutto ringraziarla perché, in un momento tanto delicato per il mondo e quindi anche per la nostra Patria, ha voluto trovare il tempo per ricevere questa giovane Federazione composta da 28 Associazioni nazionali di persone con disabilità e loro familiari e da 7 Federazioni regionali che collegano gruppi locali. Nei primi tre decenni post bellici, le associazioni cosiddette “storiche” (ANMIC, ANMIL, UMMS, UIC ed ENS) hanno guidato le giuste lotte per assicurare agli “invalidi” un minimo indispensabile di assistenza economica.

Negli ultimi decenni dello scorso secolo le associazioni che si sono di recente federate alla FISH hanno contribuito all?affermarsi delle politiche dei servizi territoriali, che hanno consentito l?integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone “diversamente abili”, che hanno avuto il loro culmine nella legge n.328/2000, legge di riforma dei servizi sociali e approvata da tutto il Parlamento.

L?attuale Governo persegue i principi di efficacia, efficienza e qualità dei servizi che noi condividiamo, anche se i silenzi di alcuni Ministri sull?integrazione scolastica, un eccessivo decentramento sbandierato da altri, una insistente “esternalizzazione” dei servizi pubblici presente nel disegno di legge finanziaria del 2002, ci suscitano delle preoccupazioni in ordine alla effettiva e rapida attuazione delle Riforme varate nel secolo scorso.

Abbiamo chiesto di potere incontrare Lei, garante dei diritti affermati dalla Costituzione, perché siamo convinti che non è ancora cessato “il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli all?eguaglianza ed alla partecipazione” di tutti i cittadini, specie di quelli più poveri e di quelli più esposti al rischio di emarginazione. Siamo altresì convinti che la Società dei “due terzi di benestanti” non deve ignorare “i doveri di solidarietà sociale” verso le fasce più deboli della popolazione. Per questo La ringraziamo per avere ripetutamente insistito sulla necessità che l?Italia attui un “federalismo solidale”.

Le formuliamo i più sinceri auguri per il Suo delicato e prezioso lavoro istituzionale. Ci impegniamo a non intralciare Lei ed il Parlamento con richieste di privilegi corporativi, e ci dichiariamo disponibili a collaborare, in spirito di volontariato, alla più ampia integrazione sociale di tutte le persone a rischio di emarginazione ed in particolare delle persone in situazione di handicap.
Il Presidente Nazionale
Pietro Vittorio Barbieri

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