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I diritti dei bambini? In Italia sono una variabile dipendente

Il Gruppo CRC ha presentato la terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione 2024”. Troppe le disuguaglianze territoriali, che non sono più solo quelle tra Nord e Sud. E rispetto a tre anni fa la situazione non è migliorata

di Arianna Saulini

bambina gioca con le bolle di sapone

Il Gruppo CRC ha presentato la terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione 2024”. Il Rapporto, che ha una cadenza triennale (la prima edizione è del 2018 e la seconda del 2021), si affianca all’analisi narrativa presentata nei Rapporti annuali sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, e propone una panoramica dei principali dati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza disaggregati a livello regionale, raccolti da fonti istituzionali, tramite l’aggiornamento di una serie di indicatori raggruppati in sette aree tematiche, nell’ottica di sviluppare riflessioni e politiche territoriali che pongano al centro i diritti delle persone di minore età. Il rapporto è disponibile on line.

Il nuovo lavoro conferma l’allarme già lanciato nelle precedenti edizioni: le persone di minore età si trovano oggi a crescere in un Paese caratterizzato da importanti disuguaglianze territoriali, che non possono più essere semplificate solamente con la storica e cronicizzata differenza tra il Nord e il Sud del Paese, ma abbracciano tutte le regioni al cui interno si rilevano disparità dei servizi afferenti all’infanzia e adolescenza. La fotografia che emerge dalla lettura del Rapporto Regionale preoccupa e soprattutto mette in evidenza come in questi ultimi tre anni in molti degli indicatori considerati la situazione non sia migliorata

Tutte le regioni hanno un tasso di natalità in diminuzione, e la popolazione minorile è in calo a livello nazionale e in tutte le regioni senza eccezioni; il dato sulla povertà relativa delle persone di minore età è cresciuto a livello nazionale ed è aumentato in ben 10 regioni, mentre diminuisce la percentuale di ragazze e ragazzi che nel tempo libero praticano sport.

È invece in aumento a livello nazionale il numero di posti nei servizi socio-educativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni, è in calo la percentuale degli early school leavers, così come è in calo la mortalità infantile, ma anche questi dati positivi sono segnati sempre da troppe differenze su base regionale.

Il Rapporto è stato presentato nei giorni scorsi nel corso di un evento organizzato a Roma presso la sede dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ha aperto l’incontro e con la partecipazione di Luca Bianchi, direttore generale Svimez, Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore. Sono inoltre intervenute in collegamento Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza e Simona Flavia Malpezzi, vicepresidente.

Il Rapporto ha l’obiettivo di favorire la riflessione e lo sviluppo di politiche e programmi volti a promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a livello territoriale ed aprire un confronto con le istituzioni locali. Con tale finalità le associazioni del Gruppo Crc hanno pianificato per il primo semestre del 2025 ben 14 presentazioni regionali (il calendario completo sarà disponibile a breve sul sito del Gruppo Crc). La raccolta dei numerosi indicatori è stata resa possibile grazie al supporto dell’Istat e delle principali amministrazioni, che hanno fornito dati disaggregati su base regionale ai fini della pubblicazione. 

L’auspicio è che il rapporto sia una risorsa ed uno strumento di lavoro utile a promuovere riflessioni in grado di tradursi in politiche e programmi capaci di rimuovere le disuguaglianze su base regionale e garantire quindi a tutti i bambini e bambine a prescindere dal territorio in cui vivono uguali opportunità. Con questo lavoro le associazioni del Gruppo Crc intendono infatti contribuire e stimolare un processo che porti ad una maggiore conoscenza e consapevolezza della condizioni dell’infanzia nei singoli territori, e conseguentemente superare le disparità che si fanno sempre più acute.

*Arianna Saulini, Senior Advocacy Advisor at Save the Children, è la coordinatrice del Gruppo Crc. Foto di Stas Ostrikov su Unsplash

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