Sostenibilità

I diritti degli indigeni nelle politiche di sviluppo

Se n'è parlato ieri a Roma e il messaggio uscito è chiaro: i 300 milioni di indigeni nel mondo hanno bisogno di politiche di sviluppo che guardino di più ai loro bisogni

di Paolo Manzo

Rappresentanti delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni a difesa dei diritti delle popolazioni indigene si sono incontrati alla vigilia della 28ma Sessione del Consiglio Direttivo dell?IFAD al Palazzo dei Congressi, Roma, per discutere come ?integrare i bisogni e le prospettive delle popolazioni indigene nelle politiche di sviluppo dirette al raggiungimento degli obiettivi del Millennio?.

Il messaggio dell?evento è chiaro: per vincere la povertà, i 300 milioni di indigeni nel mondo hanno bisogno di politiche di sviluppo che guardino ai loro bisogni e obiettivi.

All?evento, organizzato dal Segretariato del Foro Permanente delle Nazioni Unite sulle Popolazioni Indigene e dal Centro Internazionale sulle Popolazioni Indigene ? Tebtebba, in collaborazione con l?IFAD, hanno partecipato rappresentanti da sei diverse organizzazioni provenienti dal Guatemala, dall?India, dal Nicaragua, dal Kenya e dalle Filippine. Era presente anche l?Istituto danese per gli Studi Asiatici.

Le popolazioni indigene rappresentano un terzo dei più poveri e più emarginati del mondo e vivono in più di 70 Paesi. Tuttavia, i loro bisogni, le loro necessità, le loro prospettive sono raramente prese in considerazione dalle politiche e iniziative per lo sviluppo. Persino gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio hanno trascurato di guardare agli indigeni e alle popolazioni tribali.

Per ragioni storiche e politiche, le popolazioni indigene vivono per la maggior parte nelle poche terre fertili rimaste che sono, d?altra parte, anche le più fragili e inospitali: foreste tropicali, aree montane. In questi ambienti isolati e difficili, le popolazioni indigene hanno molte difficoltà nel procurasi il cibo, guadagnare quanto gli serve per vivere, avere accesso all?assistenza medica e all?istruzione, cose che permetterebbero loro di migliorare la loro vita preservando allo stesso tempo la loro identità culturale.

Storicamente, le politiche e i programmi di sviluppo sono stati elaborati considerando le popolazioni indigene come parte della società globalmente considerata. Non solo questi approcci non hanno dato i risultati sperati, ma hanno rappresentato dei fattori destabilizzanti, peggiorando lo stato di povertà di queste popolazioni e generando situazioni di conflitto tra le loro comunità.

?Le politiche di sviluppo tout cour hanno una valenza negativa per gli indigeni?, ha detto Victoria Tauli-Corpuz, Direttore Esecutivo dell?organizzazione Tebtebba e membro del Foro Permanente delle Nazioni Unite sulle Popolazioni Indigene. ?Tuttavia negli ultimi tempi di sono registrati molti esempi di progetti di sviluppo per le popolazioni indigene?

Dal 1978, l?IFAD ha canalizzato una parte significativa dei fondi per sostenere le popolazioni indigene in molte regioni del mondo. Ci sono più di 19 progetti IFAD in nove Paesi, tra Asia e America Latina, dedicati esclusivamente alle popolazioni indigene.

?Parlando solo dell?Asia e dell?America Latina, l?IFAD ha stanziato più di 800 milioni di dollari in progetti per gli indigeni? ha detto Cyril Enweze, Vice Presidente dell?IFAD.

In Africa, l?IFAD sta aiutando i piccoli allevatori e altri piccoli gruppi, come i pescatori Imraguen in Mauritania e le popolazioni Batwa nella Repubblica Democratica del Congo e in Ruanda, migliorandone le condizioni di vita e la gestione delle risorse naturali.

Cyril Enweze ha anche sottolineato come ?l?IFAD ha assunto un ruolo sempre più attivo nel sostenere i bisogni delle popolazioni indigene in diversi fora internazionali, al di lá dei confini dei nostri progetti?. ?Siamo interessati alle popolazioni indigene non solo per lo stato di estrema povertà al quale devono far fronte, ma soprattutto per il loro enorme e non sfruttato potenziale. L?IFAD riconosce e stima il sistema di valori delle popolazioni indigene e ne riconosce la conoscenza e la capacitá di gestione delle risorse naturali e della biodiversità?.

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