Non profit
I difficili sentieri della terziet
Scambio di opinioni sulla linea politica del settimanale Vita
Egregio direttore, mi ha suscitato molte perplessità il suo articolo Berlusconi Boom Boom (n. 21). Qui si legge, tra l?altro, che «il premier sceglie oggi di scendere in guerra? alimentando un clima d?odio, di guerra civile, fatta di violenze verbali e disprezzo degli avversari. Il tutto si consuma sulle spalle del Paese e ignorando i problemi reali. E il Terzo settore che fa? Deve mettersi l?elmetto o difendere la sua terzietà?».
Mi permetto allora, di rivolgerle alcune domande: 1) Se pur è legittimo esprimere giudizi, anche i più avversi, alla linea politica del premier, è opportuno che ciò avvenga con toni aspri e quali pregiudiziali su di una pubblicazione che dovrebbe occuparsi soprattutto dei problemi del Terzo settore? 2) Perché, se il presidente del Consiglio dei ministri attacca anche violentemente i suoi avversari politici, dovrebbe essere in pericolo la terzietà del Terzo settore? 3) Forse che il Terzo settore si identifica con l?opposizione partitica, parlamentare o altro al governo, al suo premier, e quindi sia alla linea del governo che a quella di Berlusconi, quale leader di una specifica forza politica?
Sono d?accordo con lei quando afferma che la società civile è estranea alla dicotomia e alla logica ?amico- nemico? e sostiene che non esiste una società civile di destra o di sinistra. Infatti, il bisogno e il disagio sociale non sono né di destra né di sinistra e chi se ne occupa non è, o non dovrebbe essere, né per Berlusconi né contro Berlusconi quando questi polemizza con i suoi avversari politici. E se il mondo del non profit, come lei stesso dice, «deve difendersi e difendere la realtà della vita delle persone dalle minacce congiunte della logica (?) da una parte e della politica dall?altra, perché mai lei invoca l?intervento di intellettuali quali Pansa, Mieli e soprattutto dei girotondini? Ho voluto esprimerle con franchezza le mie idee per la stima che ho nei confronti suoi e del settimanale.
Michele Colucci, Milano
Caro Colucci, grazie della stima. Eviti però di farmi dire cose che non ho scritto. Per esempio, che io invochi l?intervento dei ?girotondini?, movimento su cui la sfido a trovare su Vita un qualsiasi apprezzamento. Come ho scritto in quell?articolo, che lei riassume abbastanza bene nonostante qualche svarione, e come hanno detto del resto detto Casini, Ciampi, Mieli, Gianni Letta, se il rispetto dell?avversario politico va a farsi benedire e si semina disprezzo e odio c?è il pericolo che anche i soggetti del Terzo settore abbandonino i difficili sentieri della terzietà per mettersi l?elmetto schierandosi da una parte o dall?altra, e dimenticando la realtà dei problemi. Di esempi ce ne sono molti. E anche la sua lettera testimonia questo rischio.
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