Cultura
I diesse evaporano sul Corriere
Ormai è chiaro, per uscire dai Ds cè un solo modo: scrivere una lettera, il più possibile amara, al Corriere della Sera ...
Ormai è chiaro, per uscire dai Ds c?è un solo modo: scrivere una lettera, il più possibile amara, al Corriere della Sera. Lo ha fatto il deputato riformista Nicola Rossi all?inizio di gennaio, lo ha seguito a stretto giro di ruota il deputato (ed ex direttore de L?Unità), altro riformista doc, Peppino Caldarola martedì 16. «Congresso Ds, mi arrendo», s?intitola il suo intervento pubblicato dal Corsera e poi ripreso da tutti gli altri giornali. Per non essere da meno, La Repubblica fa sapere che anche la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso annuncia: «Non verrò nel nuovo partito. Troppa confusione, sarò un?indipendente nell?Ulivo». Posizioni ben diverse, a voler sottilizzare: Rossi rifiuta di credere in ?questi? Ds, prima ancora che nel futuro Pd. Caldarola, che è un riformista anche lui, avrebbe voluto una battaglia unitaria di tutte le opposizioni, per salvaguardare dalla svendita quel che resta dell?identità socialista dei Ds. E dunque non ce l?ha solo con chi i Ds oggi li guida (Fassino) ma anche con chi non vuole unirsi in una battaglia comune per evitare che chiudano (le diverse minoranze interne). La Bresso, infine, ulivista convinta, non ha alcuna intenzione di mischiarsi con la battaglia delle opposizioni ?socialiste? all?approdo riformista, ma neppure crede in ?progetti e prospettive diverse? che dovrebbero dar luogo a un partito nuovo. Due le possibili letture per uscire da una crisi che rischia di diventare squassante per i Ds: quella che il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino consegna sempre a La Repubblica («Perdere pezzi è normale se vogliamo imitare Blair») e quella che il grande vecchio, di chiara fama riformista, Emanuele Macaluso scrive su Il Riformista: «I Ds sono un partito destinato a scomparire: oggi appaiono come una forza priva di riferimenti sociali e ideali, alla disperata ricerca di nuove identità, pensano di guidare un processo e invece ne sono guidati». Il rischio, per Macaluso, è quello di «cancellare ogni traccia di ciò che è stato e che potrà essere la sinistra europea».
Fassino, a Porta a Porta, tace.
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