Mondo
I democratici vendono problemi, i repubblicani vendono valori
Questo il commento dell'editoriale di oggi del New York Times - quotidiano che ha appoggiato Kerry - per spiegare la vittoria elettorale di George W. Bush
di Paolo Manzo
”La prima priorità del partito Democratico è rientrare in sintonia con il cuore dell’America”, scrive oggi sul New York Times il commentatore politico Nicholas Kristof. Qualsiasi sia il risultato delle elezioni presidenziali -afferma- i sostenitori di Kerry dovrebbero ”sentirsi depressi per i milioni di contadini, operai e cameriere che alla fine hanno votato, completamente contro i loro interessi, per i candidati repubblicani”. ”Uno dei maggiori successi del partito Repubblicano negli ultimi decenni è stato di persuadere molti dei lavoratori più disagiati a votare per le esenzioni fiscali ai milionari”, scrive Kristof. I democratici sono percepiti come troppo elitari, mentre i repubblicani hanno saputo conquistarsi il voto della gente comune puntando su temi dal forte impatto culturale. ”I democratici vendono problemi, ma i repubblicani vendono valori”, nota il commentatore che cita l’esempio delle ”quattro G”: God (Dio), guns (pistole), gay e grizzlie. L’accenno agli orsi americani, i grizzlie, è legato alla percezioni che molti hanno nel West di politiche democratiche più attente alla conservazione della natura che al benessere della popolazione locale.
”I repubblicani sono più abili, hanno creato queste questioni perchè la gente smetta di curarsi di quanto gli succede economicamente- dice il governatore dell’Oregon, il democratico Ted Kulongoski, citato da Kristof- Quello che pensavamo, che la gente avrebbe votato per il proprio interesse economico, non è vero e noi democratici non abbiamo capito come confrontarci con questa realtà”.
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