Politica

I danni dei cannabinoidi sintetici

Giovanardi: «guerra agli smart shop e ai rave party»

di Redazione

Allucinazioni, nausea e vomito. Questi gli effetti avvertiti dai ragazzi che si sono presentati tra il 2009 e il 2010 nei pronto soccorso degli ospedali italiani, accusando intossicazioni acute da cannabinoidi sintetici. Sono 18 i casi registrati negli ultimi due anni. Per contrastare il fenomeno, la rete dell’antidroga italiana prosegue nella guerra a smart shop e rave party, e sono sempre di più i centri chiusi e i rave impediti. Anche di questo si è parlato oggi a Palazzo Chigi, durante la presentazione di un libro sugli effetti della cannabis per la salute. L’incontro è stata l’occasione per ricordare l’Operazione Profumo di droga, che a luglio portò alla chiusura di numerosi smart shop in tutta Italia, con un’indagine partita da Napoli e terminata a Milano, e per fare il punto sui rave party. Sono 14 quelli segnalati, impediti o le vicende su cui si è ancora in attesa di riscontro, da ottobre ad oggi. L’ultima operazione ha riunito 169 procure, 106 prefetture e 103 questure, con chiusure di smart shop in 17 città e irregolarità riscontrate in 76 località. Numeri che spaventano, ma mai come quelli registrati in Polonia, dove poco tempo fa era scattata una vera e propria emergenza-smart shop. «Ora lì la situazione è migliorata» – ha spiegato Giovanni Serpelloni, a capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri – «grazie alla chiusura di oltre mille smart shop. Qui il risultato deve essere uguale: chiusura degli smart shop e prevenzione».

Nel corso della conferenza, è stato anche presentato il volume Cannabis e danni alla salute, pubblicato dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri: 500 pagine, cui hanno collaborato ricercatori da tutto il mondo, che fotografano i danni causati dalla cannabis. Si tratta di una raccolta di studi e pareri sugli aspetti tossicologici, neuropsichici, medici e sociali di questa sostanza, con linee di indirizzo per la prevenzione e il trattamento. Particolare attenzione è data ai cannabinoidi sintetici. «Ne esistono più di 250 nuovi tipi» – ha sottolineato Serpelloni – «e molte provengono dalla Cina e importate in Europa dai Paesi dell’Est. Arrivano sotto forma di incensi e erbe per non destar sospetto, ma sono sostanze pericolose vendute poi sul mercato con vari nomi commerciali». «È un volume fondamentale» – ha conluso Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alla famiglia, alla droga e al servizio civile – «perché sottolinea l’aspetto scientifico della vicenda e mette a tacere, una volta per tutte, la questione su droghe leggere e droghe pesanti: tutte provocano dei danni. Ci scontriamo quotidianamente con questo fenomeno e le cronache degli ultimi dieci giorni lo dimostrano. E non sottovalutiamo nemmeno il problema dell’alcol».


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