Welfare

I cooperanti italiani? Sono più di 6mila

I dati Siscos nello studio statistico sulla cooperazione internazionale italiana

di Redazione

Parte oggi a Milano il Forum della Cooperazione internazionale, preparato anche su Vita.it da un ampio dibattito tra i responsabili delle principali ong. Il titolo scelto è "Muovi l'Italia, cambia il mondo" e l'obiettivo, secondo quanto dichiarato dal Governo, è «innescare un confronto cha sappia determinare una scossa culturale di rilancio della cooperazione». Al termine della due giorni, sarà presentato il "Patto nazionale per la nuova cooperazione allo sviluppo". Per l'occasione, la Siscos – Servizi per la Cooperazione Internazionale ha pubblicato  i dati statistici che riguardano gli operatori della cooperazione internazionale nel 2011: sono più di 6mila le persone  impegnate nella cooperazione internazionale italiana.

Nel documento allegato potete trovare i dati relativi a cooperanti, volontari, consulenti, esperti che nel corso del 2011 hanno lavorato a vario titolo in progetti di sviluppo o di emergenza umanitaria.

Anche nel corso dello scorso anno le persone impiegate superano di gran lunga le 6mila, mantenendo il trend positivo riscontrato negli ultimi 5 anni, nonostante la crisi, dimostrando ancora una volta che la cooperazione internazionale si può considerare una buona opportunità di lavoro.
Un dato interessante va comunque sottolineato: è stata raggiunta la quota del 10% di personale di cittadinanza non italiana, in prevalenza di nazionalità keniota, francese, spagnola e argentina. Si tratta di veri e propri “espatriati”, persone cioè che lavorano fuori dai confini del loro stato, in progetti che vengono realizzati in paesi terzi, rispetto alla loro provenienza. Lo studio infatti non comprende dati sul “personale locale”, ossia persone che vengono assunte per lavorare nel loro paese. Si confermano ancora una volta la netta prevalenza dell’Africa come continente di impiego e la sostanziale parità tra uomini e donne.

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