Politica

I contaminati da amianto sul piede di guerra

Mobilitazione contro i mancati fondi in Finanziaria per affrontare un'emergenza che fa 4000 morti l'anno

di Gabriella Meroni

Sono circa 1.300.000 in Italia i lavoratori che sono stati esposti all’amianto, e circa 4.000 i morti che ancora si contano ogni anno nel nostro Paese per patologie correlate all’esposizione all’amianto, principalmente il mesotelioma alla pleura, una forma di tumore ai polmoni. L’Associazione italiana esposti all’amianto (Aea) protesta perche’, nella Finanziaria 2008, non ci sono risorse sufficienti per affrontare questa emergenza sanitaria e anche ambientale: sono, infatti, oltre 30 milioni le tonnellate di amianto sparse per tutto il territorio nazionale, concentrate per lo piu’ in aree industriali dismesse, nei cantieri navali, nelle stazioni ferroviarie e anche nei territori dove era lavorato.

Per questo l’Aea ha indetto per il 16 e il 17 ottobre due giorni di mobilitazione e protesta davanti al Senato . ”Ci mobilitiamo -spiega Fulvio Aurora, presidente di Aea- per chiedere che nella Finanziaria vengano inserite risorse per istituire un Fondo Nazionale a favore delle vittime dell’amianto. Tale Fondo, che abbiamo chiesto gia’ dal 2005 e calcolato in almeno 50 milioni di euro, dovra’ intanto integrare l’indennita’ erogata dall’Inail che spesso non arriva a 1.000 euro al mese e che si abbassa parecchio in caso di reversibilita’, cioe’ quando il lavoratore muore e la rendita passa alla famiglia”. Inoltre si profila un’altra problematica urgente da affrontare. ”Sono sempre di piu’ le persone che si ammalano e muoiono -avverte Aurora- perche’ hanno subito l’esposizione all’amianto non piu’ sul posto di lavoro, ma dall’ambiente. Come a Casale Monferrato dove l’amianto e’ stato usato per la costruzione di strade. Ma a queste vittime -conclude- non spetta niente”.

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