Welfare

I Comuni non sospendano il servizio di assistenza

Lettera di Anci ai Comuni

di Redazione

La sospensione del servizio di assistenza scolastica agli alunni con disabilità da parte dei Comuni non è accettabile. Lo ha scritto nero su bianco l’ANCI, che pure dei Comuni è espressione, dinanzi ai casi di sospensione del servizio paventati a partire dal 1 novembre a seguito di alcuni contenziosi sull’attribuzione della competenza (e dei costi) del servizio non più ai Comuni ma alle province. Si tratta del servizio di trasporto (e assistenza) a scuola per gli alunni con disabilità che frequentano le scuole superiori.

Per questo servizio, secondo la LEDHA, i Comuni lombardi hanno speso nell’anno scolastico 2010/2011 una cifra stimanbile in 15 milioni di euro.

Il problema di attribuzione delle competenze tra Comuni e Province rimane aperto ma con un comunicato stampa ANCI ha invitato i comuni lombardi a continuare a sostenere i servizi di assistenza educativa per i ragazzi con disabilità che frequentano le scuole superiori. Un annuncio che rasserena associazioni e famiglie.

Sul tema – precisa la Ledha – negli ultimi mesi si sono succeduti incontri e riunioni per cercare di trovare un accordo istituzionale ma evidentemente con scarso successo, tanto che alla fine di settembre in una lettera alla Regione fatta circolare a tutti i comuni lombardi la stessa ANCI conferma la disponibilità a proseguire possibili forme di collaborazione con le Province tramite intese locali, accordi o convenzioni, considerando che la data del 31 ottobre 2011, indicata come termine ultimo per la prosecuzione del servizio, “non è lontana”. Una affermazione che convinse LEDHA ad assumere una dura presa di posizione nei confronti sia dei comuni come delle province, che sembravano mettere i rispettivi problemi di bilancio prima dei diritti dei ragazzi con disabilità.

Ora grazie alla decisione, saggia e prudente, di ANCI Lombardia l’allarme sembra essere rientrato ma ovviamente il problema è ancora ben lontano da essere risolto definitivamente. “Salutiamo con soddisfazione la decisione dei comuni lombardi che hanno saputo cogliere dalle proteste e sollecitazioni delle associazioni la richiesta di una ulteriore assunzione di responsabilità – commenta Fulvio Santagostini, presidente LEDHA – A questo punto riteniamo necessario un intervento della Regione che risolva definitivamente questo conflitto di competenze, permettendo agli enti locali di concentrarsi sulla migliore gestione e controllo di questo delicato servizio, a salvaguardia del diritto allo studio dei ragazzi con disabilità”.

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