Cultura
I Comboniani a Bari: “Contro la guerra niente messa”
La proposta per l'Epifania di padre Michele Stragapede diffusa dall'agenzia Misna
di Redazione
?Noi poveri “terroni” meridionali facciamo la guerra ad altri poveri in posti del mondo che neppure conosciamo?. E? padre Michele Stragapede, missionario comboniano di Bari, che attraverso la Misna esprime tutta l?indignazione di cui è capace. ?Noi missionari, presenti in molti Paesi in guerra e testimoni della sofferenza che un sistema profondamente ingiusto e di opulenza genera, ci sentiamo profondamente turbati e rinunciamo a celebrare la nascita del Principe della Pace in un clima di complicità nell?ingiustizia e di guerra nei confronti dei Sud?.
Con queste parole i padri comboniani della Puglia, insieme a numerose altre organizzazioni (Pax Christi, Coordinamento per il giubileo degli oppressi, Coordinamento contro la guerra, Scuola di pace don Tonino Bello di Molfetta), hanno deciso di non celebrare l?Eucarestia il giorno dell?Epifania.
?I vescovi della Metropolia di Bari ? continua padre Stragapede ? in un documento del 1989 affermarono “Puglia arca di pace e non arco di guerra”. Allora bloccarono l?arrivo dei caccia F16 della Nato?. Sono passati moti anni da allora e la situazione è cambiata. La Puglia è stata militarizzata, ma ancor di più in questo momento i venti di guerra soffiano violenti per il mondo. Col loro gesto i comboniani di Bari intendono dare un segnale forte a tutto il Paese, cercando di mobilitare le coscienze degli uomini contro la guerra.
Padre Stragapede conclude il suo colloquio con la Misna leggendo una frase inquietante del generale Carlo Jean, Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa, pronunciata ad un convegno alcuni anni fa. ?Tutto sommato l?impiego dei militari di leva è preferibile a quello dei volontari per i bassi costi e per le responsabilità morali. Se muore il figlio di un pastore calabrese non ci saranno movimenti di piazza e basteranno cento milioni di lire per chiudere la questione?.
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