#COP28
I cinque parametri di giustizia climatica per il successo della Cop28
Parte oggi a Dubai la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L'organizzazione umanitaria ActionAid è presente alla Cop28 e ha definito cinque parametri di riferimento per la giustizia climatica, necessari per affrontare il problema delle perdite e dei danni subiti dalle comunità più esposte
di Redazione
L’organizzazione umanitaria ActionAid è presente alla Cop28 e ha definito cinque parametri di riferimento per la giustizia climatica, necessari per affrontare il problema delle perdite e dei danni subiti dalle comunità più esposte e il tema della giustizia climatica.
I 5 parametri di giustizia climatica di ActionAid per il successo della Cop28
1. I leader devono concordare e stanziare fondi per il nuovo Fondo per le perdite e i danni (Loss and Damage), in modo che le comunità in prima linea nella crisi climatica possano ricostruire e riprendersi dopo i disastri climatici. Le donne, le ragazze, le comunità emarginate e le persone che vivono in povertà sono quelle maggiormente colpite dalle perdite e dai danni causati dai cambiamenti climatici. Senza un adeguato sostegno finanziario internazionale, i Paesi devastati dagli impatti dei cambiamenti climatici rischiano di indebitarsi ulteriormente. Ecco perché il Fondo per le perdite e i danni deve fornire sostegno a questi Paesi.
2. I combustibili fossili sono la causa principale della crisi climatica che il mondo sta affrontando. Eppure, un rapporto delle Nazioni Unite mostra che i petrostati del mondo sono in procinto di aumentare la produzione. La Cop28 deve decidere di eliminare gradualmente i combustibili fossili in modo equo, pienamente finanziato e tale da consentire una giusta transizione.
3. Le finanze del mondo stanno andando nella direzione sbagliata ed è necessario un cambiamento per smettere di fare danni e costruire un futuro più sostenibile. Il rapporto di ActionAid “How the Finance Flows” (settembre 2023) ha rilevato che nei 7 anni successivi alla firma dell’Accordo di Parigi, le banche del Nord globale hanno finanziato l’industria dei combustibili fossili nel Sud globale per un ammontare di 3.200 miliardi di dollari. I negoziati sull’articolo 2.1c devono compiere progressi reali nel rimodellare i flussi finanziari che continuano ad alimentare la crisi climatica.
4. Il Global Stocktake (gst) deve sfociare in un’analisi franca e in un vero e proprio incremento dell’azione per il clima dove è più necessario, mettendo i maggiori inquinatori al centro dell’attenzione.
5. Purtroppo, nei 7 anni successivi alla firma dell’Accordo di Parigi, le banche del Nord globale hanno finanziato l’agricoltura industriale dannosa del Sud globale per un ammontare di 370 miliardi di dollari, secondo quando evidenziato da ActionAid nella ricerca “How the Finance Flows”.
Nel definire le principali aspettative per la Cop28, Teresa Anderson, responsabile globale di ActionAid International per la giustizia climatica, ha dichiarato: «Gli occhi del mondo, in particolare delle comunità del Sud globale, saranno puntati sulla Cop28 per ottenere il Fondo per le perdite e i danni, atteso da tempo, in modo che le comunità che sono più esposte agli effetti della crisi climatica possano riprendersi dalle inondazioni, dalla siccità e dai cicloni che stanno distruggendo vite umane in tutto il mondo. La Cop28 rappresenta anche un’opportunità fondamentale per puntare i riflettori sui trilioni di dollari di finanziamenti pubblici e privati che attualmente sono destinati ai combustibili fossili e all’agricoltura industriale, e per correggere i flussi finanziari dannosi che stanno alimentando la crisi climatica».
Susan Otieno, direttore nazionale di ActionAid Kenya, ha aggiunto: «La questione del Fondo per le perdite e i danni è ancora una volta al centro delle discussioni della Cop28. Il Corno d’Africa, dopo anni di siccità, sta ora affrontando forti piogge che hanno causato devastanti inondazioni. Quest’ultimo disastro sta colpendo milioni di persone che hanno perso le loro case e i mezzi di sostentamento, rendendo ancora più urgente la definizione del Fondo per le perdite e i danni».
Flora Vano, rappresentante di ActionAid Vanuatu, ha dichiarato: «Nella nostra parte del mondo, viviamo costantemente con la dura realtà della crisi climatica. Proprio quando ci stiamo riprendendo da un ciclone, ne arriva un altro. Siamo esausti. La nostra capacità di affrontare queste infinite sfide è frenata dalla mancanza di fondi reali. Alla Cop, le nostre comunità fanno affidamento sui Paesi ricchi affinché si assumano la responsabilità delle perdite e dei danni causati dai loro combustibili fossili e forniscano finanziamenti adeguati sotto forma di sovvenzioni per garantire che possiamo adattarci e mitigare gli impatti del cambiamento climatico».
Photo © Beata Zawrzel/Avalon/Sintesi
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