Sostenibilità

I buoni e i cattivi dietro lo sportello

Toni Mozi Falkoni "Sulla comunicazione si stanno scontrando due fazioni contrapposte: una orientata al business, l'altra che vuol ripensare la stessa mission".

di Francesco Maggio

La trasparenza nella comunicazione finanziaria assume sempre più spesso un valore strategico. Toni Muzi Falconi, presidente della Ferpi-Federazione relazioni pubbliche italiane e dell?Oscar di bilancio (che verrà assegnato il 3 dicembre prossimo in Assolombarda) ne è profondamente convinto. Ma è anche scettico circa la volontà della comunità finanziaria di sposare fino in fondo la causa. Quest?estate, in un editoriale apparso su Il Sole 24 Ore ha scritto: «In questi anni la comunicazione finanziaria è stata usata, prevalentemente, non tanto per informare il mercato ma come una clava, per mandare messaggi in codice, minacciare, blandire, aggredire, sempre al servizio di questo o di quell?interesse particolare o di gruppo, mentre la maggior parte dei componenti la comunità finanziaria era attenta consapevole e/o protagonista, confidando nel detto ?oggi tocca a te, domani a me?». Tuttavia qualcosa sta cambiando. «Il recente caso Bipop (scoperta di irregolarità di gestione e di norme non chiare di corporate governance, ndr)», afferma, «ha posto con forza nel mondo bancario la questione di un?informativa societaria completa e puntuale e questo, a mio avviso, rappresenta un importante segnale di novità».
Vita: Che lezione si trae da questo caso?
Toni Muzi Falconi: Più che di ?caso Bipop? parlerei, più in generale, di nebbia che finora ha avvolto gran parte del sistema bancario e che finalmente comincia a diradarsi grazie agli effetti positivi della concorrenza. Ricordiamoci della famosa foresta pietrificata, delle rendite di posizione di cui hanno beneficiato per decenni le nostre banche. Così come del fatto che non c?è mai stata, da parte degli utenti, un?aspettativa di trasparenza circa il loro operato. Basti pensare alla vicenda dei mutui scoppiata qualche anno fa. Da noi non è mai esistito un movimento consumerista come quello americano, che della trasparenza nei rapporti tra istituti di credito e clienti ha fatto una bandiera delle proprie battaglie. Oggi qualcosa, per fortuna, comincia a muoversi.
Vita: Cosa, in particolare?
Muzi Falconi: Si intensifica la concorrenza. La competizione spinge avanti il mercato e costringe gli operatori a comportarsi nel rispetto di determinate regole e a comunicare in modo più efficace e completo. Io banca posso anche decidere di fare delle operazioni cosiddette borderline. Ma se lo faccio muovendomi in un contesto di libera concorrenza, a sanzionarmi, prima ancora che la legge, è la comunità che nel mio comportamento ravvisa una ?non titolarità? a essere della partita.
Vita: Di qui la tendenza sempre più diffusa tra le aziende bancarie a redigere un bilancio sociale…
Muzi Falconi: Questo è un dato che si presta a una duplice interpretazione. Non c?è dubbio che nel complesso questa tendenza sia da giudicare positivamente, visto che parliamo di un documento che si propone di essere molto più esaustivo dei soli numeri nel comunicare una mission e il suo perseguimento. D?altro canto, però, bisogna chiedersi: chi li legge poi i bilanci sociali? Ha senso compilare un bilancio sociale, magari anche secondo criteri di rendicontazione particolarmente innovativi e sofisticati, per poi stamparne solo 100 copie? Evidentemente no.
Vita: Che fare, allora?
Muzi Falconi: Qui è la società civile organizzata che può svolgere un ruolo davvero importante: fare pressione sulle banche affinché comunichino chiaramente e continuativamente ai loro stakeholder come amministrano i soldi, dove li impiegano, perché effettuano determinate operazioni. Ci vorrebbe un grande movimento consumerista come quello americano cui facevo cenno poc?anzi.
Vita: Quanto possono influire, in questa direzione, gli attentati dell?11 settembre e la lotta internazionale al riciclaggio lanciata dall?amministrazione Bush?
Muzi Falconi: Più che l?11 settembre, ritengo che abbiano molta più influenza i fatti di Genova. Anche stavolta, in modo duplice. Nel mondo bancario ci sono, sostanzialmente, due fazioni. I ?cattivi? dicono: la banca deve ascoltare i suoi interlocutori solo perché così facendo riuscirà a raggiungere meglio i suoi obiettivi di business. I ?buoni?, al contrario, sostengono: siamo di fronte a qualcosa di inedito, è giunto il momento di riqualificare la nostra stessa mission, dobbiamo implementare nelle nostre strategie le istanze di responsabilità sociale che si levano dalla società civile. Ne vedremo delle belle.
Vita: E quanto può influire, in questo scenario, l?Oscar di bilancio?
Muzi Falconi: Verosimilmente, molto meno. Anche se mi piace ricordare che la prima edizione dell?Oscar, quella del 1954 presieduta da Tremelloni, fu vinta dalla Motta perché fu la prima azienda a comunicare il proprio fatturato. Di passi in avanti non si può negare che ne siano stati compiuti.
(Francesco Maggio)

In queste pagine sono stati messi sotto osservazione i comportamenti etico-sociali di sei grandi banche italiane. Ecco i responsi

Banca nazionale del lavoro

Comunicare con gli investitori etici

Pubblicazione del rapporto ambientale/sociale
– Bnl sta per pubblicare il suo primo bilancio sociale.

Comunità
– Il sito di Bnl offre una dettagliata panoramica dei progetti si solidarietà sostenuti dal gruppo.
– Bnl è partner della Fondazione Telethon nella manifestazione organizzata per raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica sulle malattie genetiche.
– Bnl Gestioni Sgr, la società di asset management del Gruppo Bnl ha lanciato ?Bnl per Telethon?, fondo etico che devolve alla Fondazione Telethon il 50% delle proprie commissioni di gestione.
– Locafit, società di leasing del gruppo Bnl, ha sostenuto il progetto: Caja de los Pobres Paolo Baffi: sorta di Banca dei poveri con lo scopo di aiutare l?autosviluppo dei campesinos dell?Apurimac, regione delle Ande peruviane.

Rapporti con i dipendenti
– Il bilancio civilistico riporta una sommaria descrizione del Piano industriale, obiettivi di riduzione degli organici e riqualificazione del personale. Nessuna informazione su politiche e programmi a favore dei dipendenti.

Politica e programmi ambientali
– Nessuno

Corporate governance
– Bnl ha aderito al Codice di autodisciplina delle società quotate predisposto dal Comitato per la corporate governance delle società quotate della Borsa italiana
– Sul sito esiste una sezione corporate governance che aggrega tutte le informazioni sul tema.

Comunicare con gli utenti
Adesione al codice di comportamento
per il settore bancario e finanziario redatto da Abi
– Sì
Trasparenza e chiarezza del sito Internet
secondo Adusbef (1 min ? 5 max)
– 1
Accesso ai servizi finanziari di base per immigrati
– Nessuno

Banca di Roma

Comunicare con gli investitori etici
Pubblicazione del rapporto ambientale/sociale
– No

Comunità
– Il sito riporta esempi di sponsorizzazioni di carattere culturale.
– Nessuna informazione è, invece, presente nel bilancio d?esercizio 2000.

Rapporti con i dipendenti
– Banca di Roma ha gestito un processo di ristrutturazione che ha coinvolto circa 3.500 persone con il ricorso agli esodi anticipati, il tutto con l?accordo dei sindacati.
-Il bilancio 2000 riporta informazioni sulla gestione degli esuberi, sul piano di stock granting per tutto il personale e sulla formazione.

Politica e programmi ambientali
– Banca di Roma non ha politiche o programmi ambientali

Corporate governance
– Il sito e il bilancio d?esercizio non prevedono una sezione corporate governance che aggreghi tutte le informazioni sulla governance societaria facilitandone la lettura.

Comunicare con gli utenti
Adesione al codice di comportamento
per il settore bancario e finanziario redatto da Abi
– Sì
Trasparenza e chiarezza del sito Internet
secondo Adusbef (1 min ? 5 max)
– 2
Accesso ai servizi finanziari di base per immigrati
– Nessuno

Banca Intesa BCI

Comunicare con gli investitori etici
Pubblicazione del rapporto ambientale /sociale
– No

Comunità
– Il sito riporta esempi di sponsorizzazioni.
– A livello di singole banche del gruppo si segnalano iniziative nel campo della solidarietà: Ambroveneto, ad esempio, riporta nel proprio sito prodotti che permettono di devolvere quote fisse mensili a favore di progetti di solidarietà: Conto Noi e Voi, Conto girotondo, Conto Menorah, e altri.

Rapporti con i dipendenti
– La riorganizzazione in seguito all?incorporazione di Cariplo e Ambroveneto e alla fusione con Comit hanno generato circa 7.900 esuberi. Numerosi conflitti ne sono nati con i sindacati.
– Il bilancio 2000 riporta informazioni sulla gestione degli esuberi, nonché sui piani di formazione per i dipendenti.
Non si fa però menzione di politiche e programmi a favore dei dipendenti.

Politica e programmi ambientali
– Intesa Bci non ha una politica o programmi ambientali.

Corporate governance
– Il sito e il bilancio d?esercizio presentano una sezione corporate governance in cui sono aggregate le informazioni sulla governance societaria.

Comunicare con gli utenti
Adesione al codice di comportamento
per il settore bancario e finanziario redatto da ABI
– Sì
Trasparenza e chiarezza del sito Internet
secondo Adusbef (1 min ? 5 max)
– Comit: 2, Ambroveneto: 2, Cariplo: 1

Accesso ai servizi finanziari di base per immigrati
– Banco Ambroveneto offre Conto people, un conto corrente costruito sulle esigenze degli immigrati.
Le informazioni, in varie lingue, si trovano nel sito.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.