Non profit

I buoni anti evasione di Crotone: «Abbiamo inventato la filiera corta del fisco»

di Francesco Dente

I 60mila e passa abitanti di Crotone hanno un motivo in più per chiedere lo scontrino. Il Comune calabrese, per sensibilizzare i cittadini a combattere l’evasione e per incentivare i commercianti, i professionisti e gli artigiani a stampare la ricevuta, ha inventato infatti quella che potrebbe essere ribattezzata “la filiera corta del fisco”. Basterà raccogliere cento tra fatture, ricevute e scontrini, metterli in busta e spedirli in municipio per partecipare all’estrazione di buoni per la spesa da utilizzare nei negozi della città. Una lotta all’evasione dal basso, insomma. Lontana mille miglia, non solo geograficamente, dai blitz di Cortina.
«Stiamo provando a costruire un circolo virtuoso in cui, da un lato invogliamo il cittadino a chiedere lo scontrino, dall’altro il commerciante a rilasciarlo. Quest’ultimo sa infatti che i beneficiari potranno spendere il buono nel suo esercizio», spiega Manuela Asteriti, assessore al Bilancio. «La nostra è innanzitutto una sfida culturale che mira a creare cittadini responsabili», precisa la responsabile delle casse comunali. Non a caso l’iniziativa è partita dalle scuole. Dall’autunno scorso, l’assessore, un responsabile dell’Agenzia delle Entrate e un rappresentante della Guardia di Finanza, tengono lezioni sul tema fisco negli istituti cittadini. «Puntiamo a far capire ai ragazzi che se paghiamo tutti, paghiamo di meno e otteniamo più servizi», ragiona Asteriti. E nei prossimi mesi sarà coinvolto anche l’Ispettorato del lavoro per un ciclo di incontri sul lavoro nero. I più grandi, intanto, nonostante l’amministrazione sia ancora al lavoro per definire il disciplinare che regolerà il tipo di ricevute che si potranno consegnare e le modalità di erogazione dei buoni per la spesa, hanno iniziato già a raccogliere gli scontrini. Saranno esclusi però gli scontrini rilasciati dalle farmacie, dagli ipermercati e dalle altre strutture della grande distribuzione, quelle ad esempio che vendono apparecchiature elettroniche. «La sensibilizzazione deve orientarsi semmai verso chi tendenzialmente potrebbe non emettere la ricevuta», osserva Asteriti.
L’altra proposta sul tavolo è di consentire invece di spendere i buoni anche nei supermercati. «Il cittadino potrebbe avere più interesse a consumarli per il cibo piuttosto che per il profumo», prosegue l’assessore. Il Comune pensa di mettere sul piatto 10mila euro, ossia cento buoni da 100 euro. Tutti i crotonesi che invieranno gli scontrini riceveranno comunque la pergamena di “Cittadino doc”.


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