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I bambini di San Giuliano un anno dopo

Nel giorno del ricordo un invito alla prevenzione di effetti traumatici a lungo termine

di Telefono azzurro

S. Giuliano di Puglia, 30 ottobre 2003 – Ad un anno dal sisma che ha causato il crollo della scuola il nuovo insediamento abitativo di San Giuliano di Puglia è ormai a tutti gli effetti un paese, seppur provvisorio, e i bambini, grazie al forte impegno di genitori e insegnanti e di tutta la comunità, hanno recuperato una vita quasi normale. Ma deve rimanere un impegno forte di prevenzione e cura degli effetti a lungo termine che questa tragica esperienza può avere sul loro sviluppo psicologico; effetti che verranno senz’altro acutizzati dal ricordo in occasione della ricorrenza dell’anniversario.

Durante lo scorso anno scolastico e con la consulenza dei professionisti di Telefono Azzurro, gli insegnanti hanno già realizzato una prima serie di attività mirate a ripercorrere gli eventi accaduti, aiutando i bambini a esternare le loro emozioni per evitare dannosi atteggiamenti di chiusura. Da ricerche condotte in precedenza, infatti, era emerso che il 46,2% dei bambini delle classi elementari di San Giuliano presentava sintomi di quella che è definita Sindrome da Stress Post-Traumatico: irritabilità, sensazioni di irrealtà, facilità a distrarsi, sonni agitati, senso di colpa, depressione, tendenza a isolarsi.

Tra l’aprile e il maggio 2003 è stato dunque realizzato un calendario di 8 incontri che ha coinvolto, sulla base dell’adesione degli insegnanti, circa la metà delle classi delle scuole del comprensorio “Francesco Jovine” (che comprende i paesi di San Giuliano, Colletorto e Bonefro), per un totale di circa 220 bambini. Ogni incontro è stato scandito da una lettera inviata alla classe da Adam, bambino immaginario di un paese lontano che ha già vissuto un terremoto. Le sue lettere hanno creato gli spunti per discutere, sia in classe che a casa con i genitori, vari aspetti della tragedia – la paura, il dolore della perdita, i brutti pensieri che affiorano – ma anche i comportamenti per salvarsi dal terremoto e soprattutto la possibilità di ricominciare una nuova vita guardando al futuro.

Un lavoro che ha già dato i primi risultati. Alla fine degli incontri, infatti, è emerso che i bambini delle classi partecipanti al programma hanno raggiunto capacità complessive di socializzazione, attenzione e apprendimento durante le lezioni significativamente superiori rispetto alle classi che non avevano partecipato.
L’esperienza di casi analoghi evidenzia che gli effetti di un trauma come quello vissuto dai bambini di San Giuliano di Puglia possono avere strascichi anche a lungo termine: per questo, oltre a ricostruire le case riportando la normalità della vita quotidiana, è indispensabile un’opera di continuo monitoraggio dell’equilibrio psicologico dei bambini e, quando necessario, un intervento terapeutico mirato.

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