Welfare

I baby boomers ripartono dal non profit

I 50-60enni americani non vanno in pensione: si buttano nel terzo settore in cerca di motivazioni e ideali. Un sondaggio dice che saranno in 30 milioni a fare questa scelta, che potrebbe rivoluzionare il mercato del lavoro

di Gabriella Meroni

Rieccoli. Quando sembra che tutti se ne siano dimenticati, i baby boomers americani – ovvero i nati negli anni dal 1946 al 1964 – fanno di nuovo parlare di sé, questa volta per una tendenza che riguarda il non profit: sempre più persone  tra i 50 e i 70 anni infatti si stanno reinventando una seconda vita lavorativa, e per farlo hanno scelto il terzo settore. Niente pensione, dunque, ma quella che viene definita una "encore career", ovvero un lavoro retribuito che riesca però a coniugare soddifazione personale e motivazione sociale.

Circa 9 milioni di 50-60enni americani si sono già buttati in questa avventura, secondo uno studio realizzato dal think tank non profit Encore.org, ma è un numero destinato ad aumentare in modo esponenziale per la crescente tendenza a non rinunciare allo stipendio, a patto però che permetta di cambiare il mondo. Un sogno che questa generazione non ha mai abbandonato. Sarebbero infatti oltre 31 milioni i baby boomers interessati a cambiare professione in senso sociale, secondo un sondaggio realizzato nel 2011 sempre da Encore.

"Il periodo della pensione oggi può durare anche 30 anni", sottolinea la vicepresidente del think tank, Marci Alboher, "e ovviamente nessuno può vivere così a lungo senza poter contare su uno stipendio. I baby boomers sono 78 milioni: se la tendenza che abbiamo intercettato sarà confermata nei prossimi anni, siamo alla vigilia di un cambiamento epocale nel mercato del lavoro americano".
 

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