Mondo

I 7 colori che fanno gola al creativo

Il simbolo della pace tira. E un sondaggio dimostra quanto lo apprezzino anche i pubblicitari: "Ottimo per gli spot sociali".

di Giampaolo Cerri

L?iride piace al creativo. La bandiera della pace, simbolo consacrato per milioni di italiani, è appetita anche dai pubblicitario. Lo rivela un sondaggio condotto da Eta Meta Research per Vita fra cinquanta esperti dell?advertising e della comunicazione. La bandiera dei pacifisti italiani, spiegano i pubblicitari, rende certamente più efficace un messaggio a condizione però che si tratti di uno spot rivolto al sociale. Secondo Marco Mignani, però, direttore creativo di una delle maggiori agenzie pubblicitarie italiane il motivo per il quale la bandiera attrae tanta gente è semplice: “Si tratta di un voto, è la manifestazione dell?opinione della gente sulla guerra, la dimostrazione che le persone vogliono essere protagoniste e intervenire sui temi che la riguardano da vicino e su cui non possono votare” Ritornando alla ricerca, il campione intervistato dagli analisti tenta anche di approfondire il successo del vessillo multicolore. Secondo il 26%, piace alla gente “perché fa sentire parte di un movimento e crea identità”, il 20% “per il messaggio che veicola” e il 18% “perché ha dei bei colori”. Mentre l?effetto moda convince solo 15 intervistati su 100 e il taglio “bipartisan” del movimento pacifista convince il 12% del campione. Sull?efficacia di una comunicazione associata al simbolo della bandiera, è “assolutamente d?accordo” il 37% dei pubblicitari che, sommato al 29% di quanti sono “abbastanza d?accordo”, fa del “logo iridato” uno strumento di forte potenzialità comunitativa. Fra gli usi controindicati, da un eventuale punto di vista pubblicitario, gli intervistati indicano “le sfilate di moda” (29%), “le trasmissioni tv sbagliate” (22%) e “gli spot che non sono non profit” (19%). Il sondaggio invitava gli esperti a pronunciarsi su un ideale testimonial per la pace. Tra i più gettonati, il Papa (75%), “i bambini del mondo” (68%), “i sopravvissuti dell?Olocausto” (61%) e “le vittime di tutte le guerre” (57%). Gino Strada, Kofi Annan, Ciampi e Tonini, seguono a distanza.


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