La rivista finanziaria
Ventures ha reso noto che in Africa ci sono
55 miliardari. Facendo la somma del patrimonio di tutti si arriva a un totale complessivo di
145 miliardi di dollari, che divisi per ciascuno corrisponderebbero a
2.6 miliardi. La maggior parte di essi è di
origine nigeriana (20), ma si difendono molto bene anche i
sudafricani (9, tra cui l’imprenditore Allan Gray con 8.5 miliardi di dollari) e gli
egiziani (8).
L’uomo più ricco in assoluto è il nigeriano
Aliko Dangote, imprenditore che commercia in cemento e in generi alimentari, con una fortuna personale stimata in
20,2 miliardi di dollari. Al secondo posto c’è il già citato
Allan Gray, con un patrimonio pari a quello di Giorgio Armani. Il podio di bronzo lo detiene il petroliere 60enne
Mike Adenuga, che deve “accontentarsi” di 8 miliardi di dollari.
Tre donne nella classifica: la stilista nigeriana
Folorunsho Alakija (
in foto)–che ha studiato moda a Londra e ha creato abiti per la moglie dell’ex presidente nigeriano Ibrahim Babangida- è in vetta coi suoi
7.3 miliardi di dollari (e al quarto posto nella classifica generale). La seguono a ruota
Isabel Dos Santos –figlia maggiore dell’attuale presidente angolano Jose Eduardo Dos Santos- e
Mama Ngina Kenyatta – vedova dell'ex presidente Jomo Kenyatta che ha portato il Kenya all’indipendenza.
Tenendo conto dell’
incredibile disparità economica tra poveri e ricchi in Africa, questi dati sono destinati a rinfocolare le polemiche. Nel mese di Aprile, la
Banca Mondiale ha annunciato che negli ultimi tre decenni le persone che vivono nell’indigenza più totale
sono salite da 205 a 414 milioni. Inoltre
Afrobarometer -gruppo di ricerca indipendente, apartitico che misura il clima sociale, politico ed economico del “continente nero” – ha chiarito che la cosiddetta crescita economica tiene conto solo dei vantaggi di una piccola élite.
Un passo in avanti nella trasparenza rispetto all’anno scorso, quando Forbes si limitò ad elencare 16 multimilionari in Africa.
Oltre a Nigeria, Sudafrica e Egitto altre dieci nazioni rientrano nella classifica. Tra queste, uno Stato piccolo come lo Swaziland: il magnate Nathan Kirsh, a quota 3.6 miliardi di dollari, ha grossi interessi sparsi per il mondo tra Londra, New York e l’Australia.
Il direttore di Ventures
Uzodinma Iweala (famoso anche come scrittore, il suo romanzo d’esordio su un bambino soldato in un paese africano senza nome ha ricevuto recensioni entusiastiche in tutto il mondo, n.d.r.), durante un’intervista radiofonica nel programma della
BBC Focus on Africa ha sottolineato che 55 potrebbe essere una cifra ancora incompleta. «C’è questa cultura del non voler mostrare la propria ricchezza ed il perché è intuibile: se hai un sacco di soldi sei obbligato a sostenere un mucchio di persone meno fortunate di te, perciò non è da escludere che in tanti siano riluttanti a esibire l’enormità dei loro patrimoni». Comunque, aggiunge, «ora i miliardari africani stanno diventando più trasparenti per quanto riguarda le loro ricchezze e stanno restituendo parte delle loro fortune alla comunità. Dal momento che la gente accumula soldi, assistiamo a un crescendo di fondazioni che elargiscono denaro in modo più strutturato».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.