Economia

I 500 giorni di Banca Prossima

Un miliardo di euro tra raccolta e finanziamenti. Passera: «Puntiamo a prefessionalizzare il terzo settore»

di Redazione

Banca Prossima, compie 500 giorni, raggiunge il miliardo di euro tra raccolta e finanziamenti e lancia FRI – Fund Raising Innovation: un programma formulato con le nonprofit e la Sda Bocconi per innovare la raccolta fondi in Italia. Banca Prossima, la banca del gruppo Intesa Sanpaolo esclusivamente dedicata al terzo settore, fa i conti dei suoi primi 500 giorni. Sono 7.000 le realtà del terzo settore, laiche e religiose, che l’hanno scelta, per un totale di 1 miliardo di euro tra raccolta e finanziamenti accordati.

Grazie al contributo della sua banca specializzata, Intesa Sanpaolo sale a 52mila clienti nonprofit e porta al 21% la propria quota di mercato nel terzo settore. Sono ben 190 gli specialisti del settore presenti in tutta Italia e 52 le filiari dedicate, mentre i servizi base di Banca Prossima sono presenti in tutte le 6mila filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Soprattutto con l’offerta di finanziamenti progettati su misura per le loro esigenze, Banca Prossima attrae le Cooperative Sociali (che ammontano al 18% della clientela totale, mentre rappresentano solo il 3% delle Onp italiane). Sale anche l’attività di raccolta, specialmente verso le grandi organizzazioni, come le Fondazioni (6% dei clienti, tre volte la media nazionale) e le maggiori realtà religiose: Diocesi (51, pari a una su cinque) Ordini e Congregazioni (quasi 200). E proprio dal mondo religioso è venuto il riconoscimento più significativo del 2009: il Prestito della Speranza della Cei, che ha scelto Banca Prossima come gestore del Fondo di Garanzia di 30 milioni di euro che consentirà finanziamenti alle famiglie bisognose fino a 180 milioni. La Banca ha erogato quasi un terzo dei finanziamenti nel Sud Italia (il 27 per cento dei 350 milioni di finanziamenti concessi) e, grazie al Fondo di Solidarietà e Sviluppo previsto dal suo Statuto, ha concesso oltre 35 milioni di prestiti a soggetti fragili. La qualità del credito è al momento particolarmente buona.

Banca Prossima (con il Laboratorio Banca e Società di Intesa Sanpaolo) si sta impegnando in diversi progetti-rete nazionali che arricchiscono l’esperienza dei Consorzi Pan (già 350 asili nido in cooperativa sociale) e Al.Fa. dopo di noi (25 case famiglia per figli disabili) sperimentando soluzioni nuove in diversi ambiti del sociale italiano. È questo il caso dell’associazione Vo.B.I.S – Volontari Bancari per le Iniziative nel Sociale, prima organizzazione di volontariato bancario in Italia, che si è già messa al servizio delle famiglie in difficoltà che vogliono ripartire attraverso il Prestito della Speranza.

Nell’ambito dell’edilizia sociale, poi, ha messo a punto un modello di finanza di progetto per sostenere operazioni di autocostruzione. Nella fase sperimentale sono già stati realizzati due interventi per 4,5 milioni di euro. Sul tema della tossicodipendenza, la Banca è in procinto di lanciare un progetto insieme alle più importanti reti sociali del settore – per un totale di 300 comunità in tutta Italia, pari al 70% del totale nazionale – per adeguare le strutture di comunità alle esigenze terapeutiche delle nuove droghe.

Banca Prossima è la prima a essersi dedicata al tema del 5 per mille, che vede ancora 40mila organizzazioni nonprofit in attesa di oltre 1 miliardo di euro devoluti dai cittadini. La campagna lanciata a marzo 2008 è stato il successo d’esordio della Banca: sono infatti diventate clienti oltre il 10% delle organizzazioni interessate dall’iniziativa Subito 5×1.000 2006. Oggi Banca Prossima lancia una serie di soluzioni disegnate sulle altre fasi del 5 per mille e sulle diverse esigenze delle organizzazioni richiedenti, risalendo fino al momento della progettazione della campagna di raccolta fondi.

Il fund raising è un tema chiave per una banca che concorre alla sostenibilità finanziaria del mondo nonprofit: Banca Prossima vuole contribuirvi sia con prodotti finanziari mirati come Tutto 5×1.000 che in una prospettiva più ampia. In Italia oggi meno del 4% delle entrate del terzo settore provengono dal fund raising, contro una media del 10% nelle prime 23 economie mondiali. Un fund raising evoluto e professionale genera introiti ricorrenti nel tempo e aiuta le nonprofit a rendere più efficienti e trasparenti le proprie attività, a tutto vantaggio dei donatori. D’altra parte, fare bene fund raising non è semplice: richiede risorse e professionalità che quasi mai le piccole e medie organizzazioni nonprofit hanno in casa. È qui che Banca Prossima interviene con le giuste partnership, generando economie di scala per offrire servizi che sarebbero inaccessibili a ciascuna realtà se si muovesse da sola.

Il nuovo progetto Fri – Fund Raising Innovation, è un insieme di iniziative di consulenza e supporto alle organizzazioni nonprofit per migliorare l’efficacia dei progetti di fund raising. Il primo servizio, disponibile dal 15 gennaio 2010, è Fri lab, in partnership con “Social in Progress”, il network di professionisti provenienti dal Master in “Management delle Imprese Sociali, Nonprofit e Cooperative” della SDA Bocconi. A conclusione di questa fase, l’organizzazione ottiene Fri Pass, la valutazione finale e motivata del progetto in termini di efficacia, efficienza e congruenza con le dimensioni organizzative. Oltre a suggerimenti migliorativi, il cliente presentando Fri Pass ha la possibilità di chiedere il credito necessario a finanziare la propria iniziativa a condizioni favorevoli e con un iter semplificato. Da marzo 2010, in partnership con organizzazioni specializzate nella consulenza al terzo settore, il programma Fri metterà a disposizione del nonprofit italiano servizi per la gestione dei database di marketing, consulenza operativa, di comunicazione e creativa da parte di professionisti del fund raising.

«Banca Prossima è nata per supportare il terzo settore, e in particolare le imprese sociali, nella produzione di Bene Comune», dichiara Corrado Passera, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, «e in 18 mesi ha ulteriormente incrementato del 15% il numero complessivo di clienti nonprofit dei quali il nostro Gruppo è al servizio: sono oggi oltre 52mila. Lo fa con gli strumenti del credito, ma anche con operazioni mirate, che accelerano il percorso delle nonprofit italiane verso la professionalità che i tempi impongono. L’iniziativa di oggi è un passo per dare loro la capacità di raccogliere di più e meglio, coltivando il rapporto con i cittadini attraverso azioni efficaci e sostenibili nel tempo. Ne beneficia anche la trasparenza del donare».


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