Cultura

I 50 migliori dischi del 2015

di Lorenzo Maria Alvaro

È ormai la fine del 2015. Tempo di bilanci anche nella musica. Per questo ho deciso di pubblicare la tradizionale classifica di fine anno dei migliori 50 dischi pubblicati durante l’anno. Classifica stilata (come ogni anno) da Simone “Nick” Nicastro, professionista serio ma grande conoscitore e appassionato di musica. Si tratta di un amico e del mio personale punto di riferimento per tutto quello che riguarda musica e affini. (Avendo su di lui molto influenza il fascino femminile – a questo ascrivo la presenza di Levante – mi permetto di sostituire  al 14esimo posto “Abbi cura di te” con un artista rap italiano. Genere, l’hip hop, che il nostro non ama e quindi non frequenta). Buon divertimento.

TOP 50
50° / The Weeknd – Beauty Behind The Madness.

Mi pare evidente che The Weeknd sia in caduta libera per quanto riguarda la qualità delle sue composizioni inversamente proporzionale al sempre crescente successo. Però una canzone come questa (e almeno altre tre in questo lavoro) non passa inosservata…..santo Michael Jackson.
https://www.youtube.com/watch?v=KEI4qSrkPAs

49° / La Scapigliatura – La Scapigliatura.
Ci sono lavori figli dei propri tempi: in Italia negli ultimi anni però i tempi si assomigliano un pò tutti. Detto questo un esordio di confezione ineccepibile, molta ironia e capacità radiofonica. Radio hipster.
https://www.youtube.com/watch?v=GHnZPE1ACWE

48° / Antimatter – The Judas Table.
Il progetto di Mick Moss e i suoi Antimatter si aggiunge di un nuovo tassello in perfetta continuità con quelli precedenti: cantore profondo e severissimo nella sua concezione di ballata decadente ed emozionale.
https://www.youtube.com/watch?v=e06YDLbTNZA

47° / Black Rivers – Black Rivers.
I Doves sono stata una di quelle band che ha ottenuto molto meno di quanto effettivamente valesse…..mi ricordo che all’epoca usavo ripetere che si trovavano più idee in una loro canzone che in interi album degli Oasis. I Black Rivers è il nuovo gruppo dei fratelli Williams. Brit Invasion Again.
https://www.youtube.com/watch?v=9_qaLCy8UNc

46° / Luca Carboni – Pop Up.
I sassolini meglio toglierseli subito: da sempre ho un debole per Carboni e quest’ultimo album parte con quattro brani decisamente notevoli. E se le cose girassero per il verso giusto almeno una volta “Bologna è una regola” sarebbe una di quelle hit da cantare tutti sotto l’albero di Natale.
https://www.youtube.com/watch?v=abcTxGk7syI

45° / Natalie Prass – Natalie Prass.
Nella storia della musica a volte capitano casi che fin da primi vagiti ottengono riconoscimenti quasi unanimi per poi continuare a crescere. La cantautrice di Richmond è uno di quei casi. Per fortuna aggiungerei.
https://www.youtube.com/watch?v=HXJJSPUpAQE

44° / Blur – The Magic Whip.
In questi giorni tiene banco la querelle tra Adele e Damon Albarn sulla mancata collaborazione (e successive dichiarazioni) dei due. Ma il 2015 ha visto l’ottimo ritorno dell’apprezzato gruppo dell’autore/cantante inglese. Insperato e per questo ancor più godibile.
https://www.youtube.com/watch?v=VtS9_0d8Xa4

43° / Purity Ring – Another Eternity.
Ogni anno lascio sul piatto live a cui avrei voluto partecipare e invece nisba. Allora metto qui una esibizione invece del video. Questa estate ho consumato l’album dei Purity Ring sempre più bravi nel ritagliarsi un angolino personale nel pop elettronico minimale di oggi.
https://www.youtube.com/watch?v=GFNXcFCN-EU

42° / Todo Modo – Todo Modo.
Vero che ci sono membri degli Afterhours e si sente ma Paolo Saporiti è uno dei più bei segreti della scena alternative italiana. La speranza è che questo nuovo progetto gli porti nuova visibilità. Considerato tra l’altro il valore assoluto di questo lavoro.
https://www.youtube.com/watch?v=cYKGC0i4agg

41° / Bang Gang – The Wolves Are Whispering.
Nel 2003 rimasi folgorato dalla significativa copertina dell’album “Something Wrong”. Scoprì essere il secondo disco di Barði Jóhannson, musicista islandese dotato di una eleganza e insita tristezza come pochi. Questo nuovo album dopo 7 anni di silenzio ne conferma tutte le qualità. Notturno invernale.
https://www.youtube.com/watch?v=RZ4mFE4bYTc

TOP 40

40° / Beirut – No No No.
Altro artista che ritorna dopo anni di assenza e che lentamente ha perso quel successo di critica e pubblico degli esordi. Peccato perché ancora una volta fa centro con il suo mix di ritmi balcanici, delizie pop e voce trascinante.
https://www.youtube.com/watch?v=6gypBEmz2nk

39° / Editors – In Dream.
Gli Editors hanno un grosso problema: a volte sembrano svogliati e interdetti. In Dreams purtroppo non è un buon disco. Meno ispirato del suo precedente “elettronico” (dell’ultimo rock non ne parlo neanche). Nonostante questo ci sono almeno tre brani da urlo (No Harm tra le canzoni migliori di quest’anno). E poi Tom Smith è una divinità.
https://www.youtube.com/watch?v=nqlY2fxaFrw

38° / Mauro Ermanno Giovanardi – Il Mio Stile.
«E tutto quel che so è che non voglio stare qui/ ad aspettare te guardarti da lontano/ restarmene così ad aspettare che/ nel centro di Milano tu forse pensi a me».
https://www.youtube.com/watch?v=KiKC_FFPcZ8

37° / Tame Impala – Currents.
Per molti questo è il miglior album dell’anno. Per me nonostante i tanti meriti, no. Però questo video probabilmente merita il podio del 2015.
https://www.youtube.com/watch?v=sBzrzS1Ag_g

36° / Fyfe – Control.
Probabilmente James Blake non ha cambiato il mondo della musica ma sta diventando molto difficile tenere conto di tutti i progetti in cui si trova una sua qualche influenza. Dalla regina Beyoncé a un personaggio piccolo piccolo come Fyfe. Lode a James.
https://www.youtube.com/watch?v=oLGnR0UldCM

35° / Kamasi Washington – The Epic.
Ogni anno cerco di mettere almeno un disco di Jazz moderno nella lista. Quest’anno mi va di lusso: The Epic è un disco maestoso, trasversale e gioiosamente moderno. Forse l’etichetta Jazz è riduttiva.
https://www.youtube.com/watch?v=XDXNzucphEw

34° Miglior album 2015: Rachele Bastreghi – Marie.
Il vincitore della 65esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo è Rachele Bastreghi con il brano “Il Ritorno”. Oppure ricordo male. Comunque che eleganza questo mini album.
https://www.youtube.com/watch?v=NJl2dDSagCY

33° / Sufjan Stevens – Carrie & Lowell.
Ci sono album che non rientrano nei generi di ascolti a cui uno è abituato, che sfuggono ai gusti personali, che nella maggior parte dei casi ti lasciano quasi indifferente. Però la bellezza può tutto. Improvvisamente.
https://www.youtube.com/watch?v=JTeKpWp8Psw

32° / Wolf Alice – Love Is Cool.
Mi è sempre piaciuto il termine “cool” accanto alla musica, come una sensazione di benessere ma non troppo, piacevole ma non facile, adeguato però non a tutto (e a tutti). Un pò come i Wolf Alice.
https://www.youtube.com/watch?v=uq_vRu24vV8

31° / Georgia – Georgia.
Se sei figlia di Neil Barnes, metà dei Leftfield, e vuoi fare musica forse rischi di essere sottovalutata a prescindere. Ma Georgia ha molta personalità, si concentra sulla ritmica (essendo una percussionista) e riempe il suono con elementi sintetici perfettamente equilibrati tra melodia e distorsione. Un esordio da rendere orgoglioso il papà e non solo lui.
https://www.youtube.com/watch?v=TC1_DWdhDV4

TOP 30

30° / Terzo Piano – Super Super.
Per il sottoscritto i Terzo Piano rilasciano il miglior esordio italiano dell’anno (nonostante il videoclip qui sotto inguardabile). Atmosfera acustica/elettrica immersa in una atmosfera elettronica liquida (una volta si sarebbe detta trip hop). E testi diretti senza fronzoli. Bravi.
https://www.youtube.com/watch?v=4WlUMjk9bNs

29° / Protomartyr – The Agent Intellect.
Per molti Mark. E. Smith rimane l’unico profeta di una generazione orfani di Ian Curtis. Io credo che ci siano più fattori di cui tenere conto. Di sicuro Joe Casey sta tracciando una strada molto simile a Mark con i suoi racconti brutalmente veri, il suo cantato “ubriaco” e le chitarre post punk.
https://www.youtube.com/watch?v=q7oxlCdYNl4

28° /D’Angelo & The Vanguard – Black Messiah.
3 album in vent’anni. Tutti imprescindibili per capire dove è stato e dov’è ora il soul. Quando qualsiasi cosa fai è un evento qualcosa vorrà pur dire.
https://www.youtube.com/watch?v=IRCLjK5OWjU

27° / Doe Paoro – After.
Il pop si nutre di voce, armonia e ritmo. Cerca sempre di accompagnarti nei momenti della propria giornata adattandosi all’umore, alle luci e ai battiti dei propri sentimenti. Il pop non distingue e cerca l’illuminazione per tutti. Il pop il più delle volte è donna. Buon per me che sono un uomo.
https://www.youtube.com/watch?v=6sWe1W6VLeA

26° / Aidan Moffat & Bill Wells – The Most Important Place In The World.
Per qualcuno (spero molti “qualcuno”) Moffat è un fratello presente, un caro amico, il vero compagno di bevute nella notte in cui ci si ricorda come eravamo, tutti gli errori fatti, le ragazze più belle e quelle più sbagliate, i locali frequentati e ora spariti, le canzoni con le parole farfugliate, la spalla che barcollante come e più di te ti aiuta comunque a tornare a casa.
https://www.youtube.com/watch?v=0e-12K2Tjyo

25° / LoneLady – Hinterland.
Julie Campbell è di Manchester. Città benedetta. Ascoltate. Non dico altro.
https://www.youtube.com/watch?v=AaWVJCtDdnE

24° Miglior album 2015: Scisma – Mr. Newman.
Gli Scisma son tornati. Non si sa se per restare. Intanto ci sono 6 nuovi brani che si vanno ad aggiungere alle meraviglie targate anni 90. Che piacere riascoltare questo gruppo ora come allora. Grazie.
https://www.youtube.com/watch?v=RPSMC3r4igA

23° / Majical Cloudz – Are You Alone?
Devon Welsh e Otto non lasciano scampo. Qui ci si deve sedere (o sdraiare), guardare fuori dalla finestra tutte le gradazioni di grigio dell’orizzonte e capire perché le parole che risuonano nella stanza dentro questi tappeti sonori così essenziali sono qualcosa che hai sempre saputo. E vissuto. Astenersi chi cerca ritmo, divertimento e svago.
https://www.youtube.com/watch?v=7Rihk7_2BVw

22° / A Place To Bury Strangers – Transfixiation.
Da più di vent’anni compro una rivista musicale italiana intitolata “Rumore”. Nome in realtà non programmatico poiché al suo interno si può trovare qualsiasi genere musicale (manca solo il vero e proprio mainstream). Se dovessi indicare una band simbolo per la musica “rumorista” direi sicuramente gli A Place To Bury Strangers. Anche per questo nuovo lavoro. La rivista ovviamente non c’entra niente con la mia opinione.
https://www.youtube.com/watch?v=sI3Q9yNPXq4

21° / Iosonouncane – Die.
Il nostro paese è la terra dei cantautori. E di band progressive. Almeno tra la fine degli anni 60 e tutto il decennio successivo. I più grandi hanno giocato in entrambi i campi. Battisti con “Anima Latina”, De André con la Pfm e Fossati con i suoi Delirium. Non ho amato il primo album di Iosonouncane e ho faticato ad entrare in questo. Poi un giorno improvvisamente la passione e il piacere.
https://www.youtube.com/watch?v=Dsx9dyjMzN8

TOP 20

20° / !!! – As If.
Son fissato con i !!!. Pubblico e critica che si stracciano le vesti per l’album di esordio. E poi l’anonimato. Nonostante ogni lavoro successivo non solo abbia confermato la bontà del loro funk/dance ma introdotto sempre qualche novità e miglioria nella capacità compositiva. “As If” è il loro sesto album e ancora una volta centra il bersaglio. Almeno per il sottoscritto.
https://www.youtube.com/watch?v=K1U3kZRFfwk

19° / Howling – Sacred Ground.
Ci sono artisti dotati di una sensibilità particolare che riescono a trasformare qualcosa di tipico in qualcosa di differente come ad esempio un album prettamente dance in un viaggio interiore. Poi ci sono ascoltatori altrettanto sensibili che ne percepiscono tutta la portata e la raffinatezza artistica. Uno di questi ascoltatori è il mio amico fraterno Filippo F. Corbella a cui devo la scoperta di RY X e il suo nuovo progetto Howling. Thanks.
https://www.youtube.com/watch?v=BZiu-Q3kZqE

18° / El Vy – Return The Moon.
I The National sono a mio avviso la più grande rock band degli ultimi anni (almeno 10). Uno dei motivi è certamente la voce meravigliosa di Matt Berninger. El Vy è il suo nuovo progetto più pop oriented. Disco molto vario e piacevole. E la sua voce continua a fare la differenza.
https://www.youtube.com/watch?v=LUAOwceIzRM

17° / Esterina – Dio Ti Salvi.
Esterina: tre album di inediti e un live acustico. Esterina nascosti, culto prezioso di pochi. Esterina essenzialmente il rock italiano con tutto quello che ci puoi gettare dentro, compreso liriche semplici, liriche poetiche, liriche dialettali. Esterina basta ascoltarli per capire. Basta poco.
https://www.youtube.com/watch?v=P1mak-mCxT8

16° / Grimes – Art Angels.
Abbiamo dovuto aspettare tre anni ma ora Grimes è di nuovo fra noi. Categoria a parte nella musica odierna per la sua versatilità a spaziare nella pop music da classifica, alternative e dance. Giocando pure con l’Hip Hop. Questo nuovo lavoro conferma tutto.
https://www.youtube.com/watch?v=Tv9YoYCKNoE

15° / Jennylee – Right On!
Adoro le Warpaint. Nel 2014 probabilmente il più bel live a cui ho assistito. Ora Jenny Lee Lindberg, loro bassista, se ne esce con un album totalmente immerso nella wave anni 80, scura, ripetitiva e ammaliante come le regine dell’epoca. Unicamente bella come erano loro ti obbliga ad osservarla e ascoltarla intensamente.
https://www.youtube.com/watch?v=UJ9Wkg7O7P4

14° / E Green – Beats & hate.
Ascolti le basi, il flow, percepisci l’attitudine e ti sembra di essere di fronte al nuvo fenomeno hip hop targato New York City. Invece Fantini viene da Varese, rappa in tre lingue alla velocità della luce e non sbaglia mai un colpo. Ogni album è una picconata all’italian rap dei circolini e dei capi firmati. Con questo pezzo lanciava la campagna di crowdfunding per prodursi l’album numero 9. Doveva raccogliere 20 mila euro. Ne ha ricevuti 69mila. A scatola chiusa.https://www.youtube.com/watch?v=khNHS7gctaM
13° / Foals – What Went Down.
Chi li accusa di essersi venduti, chi li paragona praticamente a qualsiasi band della storia, chi non sopporta il loro modo di presentarsi, chi li considera solo un fenomeno di moda passeggero. Intanto al quarto album i Foals vanno dritti come un treno e rimandano al mittente tutte le accuse con un disco pieno zeppo di pugni nello stomaco, ritmiche azzeccate e le consuete ballate appassionate. Conferma assoluta.
https://www.youtube.com/watch?v=l_EIE5f2t6M

12° / Courtney Barnett – Sometimes I Sit and Think and Sometimes I Just Sit.
Da quanti anni si dice torneranno gli anni 90. L’ultimo decennio votato al rock in ogni sua forma. Courtney è figlia di quei 90 più storti, quelli indecisi tra chi scegliere come proprio idolo tra Cobain e Beck passando per Stephen Malkmus e i suoi Pavement. L’album è un gioiello di chitarre appiccicose e melodie da presa rapida. Non si risparmia nulla e vince subito. Futuro nitido.
https://www.youtube.com/watch?v=2ZOGlFdReMM

11° / The Chemical Brothers – Born In The Echoes.
Sotto si citava Beck. Quest’ultimo ha dato la voce a Wide Open (video qui sotto) semplice e notevole lezione di come si dovrebbe realizzare una canzone pop. Tom Rowlands e Ed Simons sono tornati con album sorprendente che li rilancia dopo qualche episodio meno riuscito. C’è quanto ci si può aspettare da loro e non solo: da citare anche l’altro featuring con St. Vincent in “Under Neon Lights” e il tribalismo rave di “Just Bang”. Applausi.
https://www.youtube.com/watch?v=SIcY8x4b2pk

TOP 10
10° / FKA twigs – M3LL155X.

L’anno scorso incoronavo album dell’anno LP 1 di FKA twigs in coabitazione con quello di Jessie Ware. Il 10° posto quest’anno non va considerato una bocciatura ma solo il fatto che siamo di fronte ad un EP di sei brani che non sono altro che la continuazione tematica del lavoro precedente. Ora restiamo in attesa di cosa ci regalerà nel 2016.
https://www.youtube.com/watch?v=bYU3j-22360

9° / Kelela – Hallucinogen.
All’inseguimento delle mie regine del pop elettronico di questi anni (FKA twigs, Jessie Ware e Lorde) c’è sicuramente Kelela che ritorna dopo un primo mixtape targato 2014 con questo EP. E il suo stile prende sempre più forma verso territori eterei e quasi dubstep senza disdegnare inserti semi-electro. Pronta ad esplodere.
https://www.youtube.com/watch?v=py6PgXq0yDM

8° / Colapesce – Egomostro.
Miglior album italiano dell’anno non può che essere la nuova collezione di perle del siciliano Colapesce, incapace di sbagliare una canzone neanche per caso. Più trasversale rispetto al precedente il nostro ormai brilla di una luce tutta sua nel panorama musicale nostrano. In altri tempi sarebbe stato idolo delle masse. Oggi lo riconoscono più in Francia. Leggi “Le Monde”.
https://www.youtube.com/watch?v=8P8GMskP8vY

7° / Julia Holter – Have You In My Wilderness.
L’escalation di Julia Holter sembra senza fine: il suo avant pop ricco di suggestioni pianistiche e orchestrali, sintesi in perfetto equilibrio tra un eleganza austera e una emotività cameristica è ormai espressione personale e riconosciuta da chiunque ricerchi ancora musica di qualità. Talento cristallino.
https://www.youtube.com/watch?v=X2JgMniIpRM

6° / Disclosure – Caracal.
Ripetere il miracolo di “Settle”, l’album dance per eccellenza degli ultimi anni era quasi impossibile. E probabilmente per questo il duo inglese ha deciso di virare più su un r’n’b nero e ballabile arricchendo ancor di più la partecipazioni vocali. Dalle superstar Sam Smith (quanto deve quest’ultimo ai Disclosure!), Weeknd e Lorde a quelli più di nicchia come Nao e Lion Babe. Menzione particolare per il brano capolavoro “Holding On” e il suo straordinario interprete Gregory Porter. A febbraio il live a Milano. Per me ce l’hanno fatta anche questa volta.
https://www.youtube.com/watch?v=b_KfnGBtVeA

TOP 5

5° / Low – Ones and Sixes.
Faccio decisamente fatica a ricordarmi un gruppo che ha inventato praticamente un genere (lo slowcore) e poi non ha fatto altro che album bellissimi. Cambiando poco ma non deludendo mai. I Low sono in giro da più di vent’anni ormai e questo ennesimo lavoro è superbo, intenso, elegante, vivo e sentito. La perseveranza di una band schiva che fa parlare sempre e solo la propria arte. Monumentali.
https://www.youtube.com/watch?v=Dc1gY5q6Roc

ex aequo / Girls Names – Arms Around a Vision.
Indeciso e assolutamente convinto meritassero la top 5 entrambi inserisco a pari merito questi due album che hanno molto in comune per le origini dei loro suoni, per l’attitudine wave/noise e per la rappresentazione cinematografica di ogni loro singolo brano. Claustrofobia romantica.
https://www.youtube.com/watch?v=Xa1TshNz8YA

4° ex aequo / The Soft Moon – Deeper.
Indeciso e assolutamente convinto meritassero la top 5 entrambi inserisco a pari merito questi due album che hanno molto in comune per le origini dei loro suoni, per l’attitudine wave/noise e per la rappresentazione cinematografica di ogni loro singolo brano. Claustrofobia romantica.
https://www.youtube.com/watch?v=X0Cftwtlho4

3° / San Fermin – Jackrabbit.
Per quanto mi riguarda ci sono tanti misteri nel successo e/o l’insuccesso di alcuni progetti musicali, misteri a cui non trovo, anche provandoci, delle risposte adeguate. Ma che Ellis Ludwig-Leone sia un compositore di altissimo livello direi che è lapalissiano. Il suo secondo lavoro con la sua band alter ego San Fermin è un concentrato di rock trasfigurato da fiati, archi e due voci maschile e femminile complementari al millimetro. Le idee si sprecano, gli intrecci creano armonie e dissonanze calibrate e mai fine a loro stesse, i testi disegnano un unico sogno surreale. Album consumato in questo 2015. Grazie.
https://www.youtube.com/watch?v=0Jx5LaV9xkU

2° / Jamie xx – In Colour.
Disco simbolo di quest’anno. Jamie xx è sostanzialmente un collezionista di sensazioni musicali, di partiture che stanno nell’aria, di ritmi che dal passato giungono diretti alle nuove generazioni. Jamie xx è il vero dj moderno che non ha paura di provare e inserire tutto nei suoi set. E quindi ci troviamo una “Loud Places” figlia di quello straordinario progetto chiamato Everything But The Girl ad una “Gosh”, old school bass, per arrivare all’hip hop illuminato di “I Know There’s Gonna Be (Good Times)”. In attesa del nuovo album degli The XX abbiamo comunque passato un gran bel 2015 con Jamie.
https://www.youtube.com/watch?v=TP9luRtEqjc

1° / New Order – Music Complete.
Sono stato indeciso fino all’ultimo se dichiarare il nuovo album dei New Order il migliore del mio 2015. Una scelta troppo di cuore mi dicevo. Loro sono la mia vita da più tempo di quanto io ricordi: proseguo dei più grandi di tutti si sono reinventati cambiando nuovamente la musica moderna. E la verità è che questo album non sfigura tra i loro più grandi, attraversa brano per brano la loro storia e si rinnova nel presente come fossero una band di ragazzini. “Nothing But A Fool”, “Plastic”, la straordinaria “Singularity” e la più classica delle classiche “The Game”. Music Complete riporta i New Order lì dove devono stare: pionieri e miglior espressione di sempre del mix tra rock ed elettronica. Blue Monday forever Bernard, Stephen e Gillian (ahi che male Peter).
https://www.youtube.com/watch?v=kkjgGL0X2SQ

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