Politica

I 5 impegni del “Manifesto sulla partecipazione dei minorenni”

In occasione della “Giornata mondiale dell’infanzia” del 20 novembre, l'Autorità Garante ha voluto accendere i fari della riflessione su "una società che ascolta" e sulle nuove sfide per la partecipazione.

di Redazione

Un Paese in cui nessuna decisione che coinvolga i bambini e i ragazzi venga presa dalle istituzioni senza prima averli ascoltati e senza aver tenuto in adeguata considerazione le loro opinioni: è il sogno – meglio l’obiettivo – che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, ha indirizzato a Parlamento, Governo, regioni ed enti locali in occasione della “Giornata mondiale dell’infanzia” del 20 novembre. La Garante, al suo primo 20 novembre, ha voluto accendere i fari della riflessione sulle nuove sfide per la partecipazione dei minorenni: così ha intitolato il convegno all’Ara Pacis di Roma in cui stato presentato il “Manifesto sulla partecipazione dei minorenni”, con 5 impegni precisi.

Con il primo impegno l’Autorità garante raccomanda alle istituzioni di accompagnare ogni futura scelta che interessi i minorenni – di carattere generale, normativo o programmatorio – con iniziative che promuovano la partecipazione di bambini e ragazzi alla decisione. Il secondo punto del “Manifesto” riguarda l’introduzione di una normativa che regolamenti – e sostenga con risorse adeguate – la partecipazione attiva dei minorenni alle scelte di carattere generale che li riguardano. Viene poi chiesto al governo di mettere a disposizione di tutte le pubbliche amministrazioni una piattaforma online ad hoc per le consultazioni di minorenni.

Alle scuole di ogni ordine e grado, inoltre, l’Autorità garante sollecita di prevedere l’inserimento, all’interno dell’offerta formativa scolastica, della partecipazione attiva dei minorenni come elemento dell’insegnamento di educazione civica, nonché come metodologia e pratica educativa. Al legislatore, infine, viene raccomandato di istituire la Giornata nazionale della partecipazione delle persone di minore età, con l’obiettivo di monitorare l’effettiva applicazione di tale diritto, di sensibilizzare sul tema e di promuoverne la cultura e la consapevolezza.

«Il Paese sta vivendo in questo particolare momento storico una fase di riprogettazione e di rilancio dalla quale i bambini e i ragazzi non possono essere lasciati fuori», ha detto l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti. «È il momento giusto per attivare una nuova dinamica democratica, che preveda anche la partecipazione dei cittadini che hanno meno di 18 anni. Non solo perché è loro il futuro, ma perché appartiene a loro pure il presente. Nell'ultimo anno e mezzo i ragazzi hanno dimostrato di aver acquisito consapevolezza del loro diritto a essere ascoltati e a poter dire come la pensano. L’Autorità garante ha già dato vita a un gruppo di lavoro sulla partecipazione dei minorenni, da cui scaturirà nei prossimi mesi un documento di studio e proposta, con alcune specifiche raccomandazioni. Sarà inoltre redatto un vademecum sulla partecipazione destinato agli adolescenti.

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