Mondo

I 15 anni di un giornale-fenomeno: Quelle risate impertinenti a Ougadougou

All’inizio immagini per chi non faticava a leggere. Poi lsono diventate il suo segreto. E ora il Journal du Jeudi festeggia

di Joshua Massarenti

«Senza dubbio uno fra i migliori giornali satirici dell?Africa francofona». Il giudizio è da prendere in seria considerazione. Per due motivi: il primo, è firmato da Courrier international, il giornale francese che da oltre 15 anni offre ogni settimana ai propri lettori il ?meglio? dell?informazione sfornata ai quattro angoli del pianeta. Secondo, il commento lusinghiero è rivolto a un settimanale del Burkina Faso protagonista di un vero e proprio miracolo nella stampa africana. Basta vedere l?ultima copertina. Con il titolo «JJ a 15 ans!», il Journal du Jeudi ha aperto il suo numero 779 ricordando ai propri lettori l?impresa compiuta. «Ai tropici», recita l?editoriale, «dove la libertà di espressione e di stampa non è mai scontata, ci vuole molta fortuna per festeggiare le nozze di cristallo. L?evento è tanto più significativo in quanto il cristallo simboleggia la trasparenza». La strada, a dire il vero, è ancora lunga. In un regime dittatoriale come quello di Blaise Campaoré (autore di un golpe militare nel 1987 contro Thomas Sankara), «la libertà di stampa è una sfida permanente». Ne è convinto Damien Glez, vicedirettore di ?JJ? e noto ai nostri lettori per le vignette pubblicate settimanalmente da Vita. Dalle mille copie iniziali, ?JJ? è arrivato a 10mila. «Il nostro successo», spiega Glez, «è in parte dovuto ai disegni, risorsa indispensabile in un paese con l?80% di analfabeti. Le caricature e il tono impertinente del giornale hanno poi fatto il resto». Ma chi sono i suoi lettori? «In Burkina non c?è possibilità di svolgere indagini di mercato. Ma il pubblico è esigente, vuole inchieste e approfondimenti». Cosa per nulla scontata in un regime su cui pesa il caso Norbert-Zongo, giornalista ucciso nel 1998 in condizioni mai chiarite per le sue inchieste sulle morti sospette di oppositori del regime.


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