Welfare

Homeless, quanti sono e perché

Uomo, giovane, sulla strada non per scelta: cadono tanti cliché se si va veramente a vedere chi sono i "barboni". Lo hanno fatto un gruppo di associazioni con l'Istat, per la prima volta. E nella Notte dei senza dimora chiederanno solidarietà per chi non ha niente

di Gabriella Meroni

Sono più di 50 mila, quasi tutti uomini; non hanno studiato molto, in pochi lavorano, e in strada non ci sono nati, ma ci sono finiti per tanti motivi. Quasi mai per scelta o per colpa. È qusto l'identikit degli homeless italiani, i senza dimora che per la prima volta sono stati censiti grazie alla collaborazione tra  Istat, Caritas, Fiopsd e ministero del Welfare.

Il Rapporto
Il Rapporto, presentato il 9 ottobre a Roma, parla di 47.648  persone che vivono stabilmente in strada, a cui occorrerebbe aggiungere un ulteriore 5% composto da coloro che non si rivolgono mai ai servizi o che vivono in comuni molto piccoli. Il censimento, inoltre, esclude i minori, i Rom e chi, pur senza dimora propria, è temporaneamente ospite di altri.

Come da cliché, il "barbone" è uomo (90%) e solitario, ma gli stereotipi di fermano qui: il senza dimora italiano infatti non è vecchio (il 58% ha meno di 45 anni, mentre solo il 4% ha più di 65 anni) e non ha scelto la strada. Solo il 28,3% lavora, percentuale che scende al 25,3% per le donne; solo un terzo ha studiato oltre la scuola dell'obbligo. In media le persone senza dimora dichiarano di trovarsi in strada da due anni e mezzo, e solo il 7,5% dice di non aver mai avuto una casa. Nel 61,9% dei casi, si finisce per strada dopo aver perso un lavoro stabile, o dopo una separazione. Quasi il 60% dei senza dimora, inoltre, è straniero: molti i rumeni e i nordafricani (marocchini e tunisini). In media gli stranieri sono più giovani degli italiani, e più istruiti: il 43,1% ha un diploma di scuola media superiore, il 9,3% addirittura una laurea.

L'iniziativa
E proprio per sensibilizzare i cittadini alla condizione degli homeless, anche in vista della “giornata mondiale ONU di lotta contro la povertà”, che ricorre il 17 ottobre, torna in molte città italiane la Notte dei senza dimora, in programma il 20 ottobre. A Milano la location tradizionale è rispettata, ma con tante novità: in piazza Santo Stefano infatti si svolgerà una serata condotta da Tamara Donà e Angelo dei Pali e Dispari, e a cui hanno dato l'adesione anche artisti come Lella Costa e Moni Ovadia.

Piazza Santo Stefano si animerà già a partire dalle 17:00, con un laboratorio di “maglia a dita” per bambini e knitting per adulti, curato da Horujo KnitAndCrochet. I lavori, realizzati grazie al materiale offerto da “Laines du nord”, saranno donati ai senza dimora. Sempre dalle 17:00 alle 19:00 sarà attivo, uno “Sportello dei diritti” di consulenza legale gratuita tenuto dall'associazione Avvocato di strada Onlus. A seguire, prima e dopo la cena, offerta dalla cooperativa agricola Iris Bio e preparata dalla Croce Rossa, diversi artisti si alterneranno sul palco. La lettura di poesie scritte dagli stessi senza dimora regalerà alla serata una nota lirica.  Quando si spegneranno le luci del palcoscenico si srotoleranno i sacchi a pelo e tutti i presenti saranno invitati a passare la notte all'addiaccio.

La serata ha anche l'obiettivo di raccogliere fondi, che saranno utilizzati per la realizzazione de “La Notte”. In piazza ci sarà un donation point gestito dal portale Retedeldono.it che permetterà ai presenti di dare il loro piccolo ma grande contributo ad una causa che riguarda tutti. Ogni donatore potrà “Metterci la Faccia”. Come? Donando sul retedeldono.it, scattando una foto di sè con la barba e condividendola sulla pagina Facebook de “La Notte dei senza dimora – Milano.

La notte dei senza dimora non è un appuntamento solo milanese: i sacchi a pelo coloreranno le notti di Bologna, Cantù, Catania, Foggia Padova,Pisa,Rimini,Roma, Trento, Treviso e Vicenza.


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