Welfare

Homeless, a Milano +70% in cinque anni

Secondo la fondazione De Benedetti il numero dei senza dimora è in aumento in tutta Italia (e in Europa): a Milano la situazione è drammatica, anche se aumentano gli homeless che dormono in rifugi invece che in strada. E dopo il capoluogo lombardo è ora in preparazione un grande censimento di chi non ha casa nela Capitale. Servono volontari

di Gabriella Meroni

Un aumento del 69% in cinque anni. E' quanto ha fatto registrare il numero di persone senza fissa dimora di Milano secondo il secondo (il primo si è svolto appunto nel 2008) Censimento Completo della popolazione dei Senza Fissa Dimora svolta l'11 marzo dello scorso anno dalla Fondazione Rodolfo De Benedetti. Nel territorio della città infatti gli homeless sono risultati essere 2637 nel 2013 contro i 1560 del 2008; di loro, quasi l'80% dormiva nei rifugi attrezzati e solo il 20,1% per strada, un dato fortunatamente inferiore al precedente che parlava del 26% di senza dimora che dormivano all'aperto.
Ma anche se mancano dati così competi, è realistico ipotizzare che la popolazione dei senza dimora sia aumentata in tutta Italia, come informano le ricercatrici Michela Braga e Chiara Serra, dell'università Bocconi, in un articolo apparso su lavoce.info. Secondo il lavoro di Braga e Serra infatti anche i numeri europei vanno in questa direzione: se a Londra il numero di senza tetto (rough sleepers) è aumentato del 20 per cento tra il 2009 ed il 2012, a Barcellona il numero di senza dimora (sia rough sleepers che persone nei dormitori/centri) è aumentato del 38,6 per cento tra il 2008 ed il 2011, a Lisbona del 23.6 per cento  tra il 2009 ed il 2012, a Budapest del 32,3 per cento  tra il 2008 ed il 2013, a Bruxelles del 12,8 per cento tra il 2008 ed il 2010. E in generale tra il 2008 e il 2011 in tutti i paesi europei (ad eccezione di Finlandia, Paesi Bassi e Danimarca), il numero di senza dimora è aumentato significativamente.
Ma chi sono gli homeless? Secondo la rilevazione di Milano, sono prevalentemente uomini tra i 25 e i 44 anni (il 46%). La perdita del lavoro è la causa principale dello status di homelessness,  oltre alle rotture delle relazioni familiari (vedovanza/divorzio), la dipendenza da droga e alcool, l’uscita dal carcere. Il rischio maggiore connesso alla perdita della casa e alla vita in strada sembra essere però la cronicizzazione della situazione e la dipendenza dal circuito assistenziale. In media infatti gli Italiani si trovano senza una casa da 5 anni mentre per gli immigrati da due. Gli individui dichiarano di attivarsi per uscire dalla loro situazione cercando un lavoro (il 75 per cento) con un incidenza maggiore tra gli immigrati, i più istruiti, chi dorme in una struttura di accoglienza e le donne. La pressoché totalità degli occupati (92 per cento) cerca comunque un lavoro alternativo a riprova del fatto che i rapporti contrattuali (formali o informali) di cui beneficiano siano percepiti come provvisori o dall’orizzonte temporale incerto.
La Fondazione DeBenedetti sta organizzando in collaborazione con Roma Capitale il 1° Censimento Completo dei Senza Fissa Dimora della capitale per le notti del 17, 18 e 19 marzo. Il numero di volontari necessario per condurre l’indagine è particolarmente alto, date le dimensioni del territorio e proprio in questi giorni è aperto il reclutamento.  Per informazioni visitate il sito.
 

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.