Immaginate che la Juventus decida dalla prossima stagione di giocare in un campionato estero, per esempio in Premier League. Nell’hockey azzurro nelle ultime settimane è successo più o meno questo. L’Hockey Club Bolzano, le Volpi, 19 titoli di campione d’Italia, l’ultimo nel 2012-2013 hanno chiesto e ottenuto dalla Fisg (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio) il nulla osta per partecipare a partire da settembre 2013 alla Ebel Liga, campionato transnazionale con 12 partecipanti, otto austriache, 1 ungherese, 1 dalla Repubblica Ceca, 1 slovena e Bolzano appunto.
Una scelta radicale, quella dei dirigenti della squadra altoatesina che avevano messo in chiaro che se non avessero ricevuto l’autorizzazione non avrebbero comunque iscritto il team alla Serie A italiana. Una decisione, quella di emigrare sia di natura economica che tecnica. La Ebel Liga, i cui partecipanti hanno ratificato l’8 luglio l’ingresso degli italiani è una lega che garantirebbe maggiori entrate e sponsor e che consentirebbe alle Volpi di migliorare, competendo con squadre di livello più alto.
Ma l’Hockey Club Bolzano non è l’unica squadra italiana a decidere di lasciare il campionato italiano. Milano, un’altra delle piazze storiche del hockey azzurro, non si è iscritta alla Serie A, attendendo l’ammissione alla Kontinental Hockey League, il supercampionato con base in Russia e secondo per importanza solo alla Nhl nordamericana. Oltre ai lombardi, 5 squadre di A2 (Appiano, Caldaro, Egna, Val Gardena e Merano) l’anno prossimo giocheranno con squadre austriache e slovene nella INL, altra lega transnazionale. Defezioni che mettono in difficoltà la Federazione per la nuova Serie A, anche per i problemi economici delle due “grandi” di Fassa e Alleghe.
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