Mondo

Ho visto l’india dai venti risi

Due settimane nelsud della grande penisola, con un viaggio organizzato da un’agenzia di turismo sostenibile.

di Emanuela Citterio

Andrea Cantalupi, 40 anni, ingegnere elettronico, vive a Torino. A dicembre è partito per il sud dell?India. Tour classico Mysore, Bangalore, Maduray, Kallupatty, Mahabalipuram, Madras. Ma non solo. Per le campagne del Tamil Nadu, per le polverose strade del Kerala, per le città del Karnataka l?incontro con l?azienda per le colture biologiche, con un missionario rabdomante, tante persone con le loro storie, i loro sorrisi, la loro dolce ospitalità. Ecco il diario del suo primo viaggio come turista consapevole.
a cura di Carmen Morrone

Ero stato nell?India del nord e mi era piaciuta molto. Desideravo visitare l?India del sud, ma non volevo che fosse la solita serie di monumenti, preferivo essere più vicino alla realtà, poter parlare con le persone, guardarmi attorno senza frenesia. Avevo sentito parlare del turismo responsabile, mi sono informato e sono partito con il gruppo di Pindorama.
In India siamo stati accompagnati, oltre che da un capogruppo dall?Italia, dalla guida locale Ranjit Henry. è un ingegnere chimico che è diventato accompagnatore turistico e ogni settimana sposta greggi di turisti per tutto il sud dell?India, ma i suoi preferiti sono i viaggiatori responsabili. Ranjit infatti finanzia assieme ad altri amici una cooperativa per lavori artigianali.

MYSORE SCIENZA E SPIRITUALITA’

Dopo aver visitato la città di Mysore, abbiamo incontrato alcuni esperti indiani che hanno dato vita all?associazione Green che fa agricoltura biologica. Il loro progetto è quello di reintrodurre le venti varietà di riso coltivate sino a qualche decennio fa in India e hanno iniziato anche a coltivare il cotone indiano, la cui pianta può raggiungere anche i tre metri. Il paesaggio è rilassante, le colline sono ricoperte da coltivazioni di caffè e spezie e si notano dei piccoli templi dedicati a Naga, il dio serpente. Naga è quella divinità precedente l?induismo, che i bramini hanno reintegrato tra gli dei induisti dal momento che il culto era molto forte e diffuso soprattutto tra la popolazione dei Tamil. Questi si considerano infatti gli antenati degli Indu e per questo hanno tradizioni molto diverse rispetto a quelle presenti in tutta l?india.
A Mysore, Ranjit ci ha fatto entrare in uno degli ashram più importanti di tutta l?India, quello di Sri Ganapati Sachenenanda Swami che è il fondatore di una scuola di cria yoga, cioè del suono applicato allo yoga. L?ashram è una scuola di perfezionamento, una sorta di ritiro. C?era molto interesse da parte di Adriana, che da anni pratica yoga, e da parte mia, che invece ho iniziato solo l?anno scorso.

WALKING DOLLARS E RABDOMANTI

Dalla campagna ci siamo spostati nella città di Bangalore, capitale dello Stato del Karnataka. Una grande metropoli dove abbiamo visto anche una strada con le boutique di Armani e Versace. Abbiamo parlato con i responsabili di Equations, associazione indiana per il turismo che studia gli impatti del turismo sulla grande India, vale a dire Pakistan, India e Bangladesh, per prevenire problemi e per rimediare ai già esistenti scompensi. I turisti infatti vengono considerati walking dollars. è stato molto interessante parlare con loro: dopo averci spiegato lo scopo dell?associazione ci hanno rivolto domande su cosa pensiamo dell?India, qual è ad esempio il nostro rapporto con i bambini che chiedono l?elemosina. Mi ha sorpreso il loro approccio molto occidentalizzato, con un?impostazione da pianificazione aziendale.
Dopo aver trascorso la notte nel confortevole albergo di Bangalore, abbiamo preso il treno che ci ha portati a Kallupatty, che è uno sperduto villaggio di 5mila abitanti fondato da Tom Foster, un sacerdote canadese. Foster è anche rabdomante e avendo trovato dell?acqua ha creato una comunità fatta di donne vedove o abbandonate che generalmente hanno almeno due figli loro, con l?obbligo di adottarne almeno altri tre. Queste donne tessono il cotone per farne batik secondo la tecnica della cera persa. Ognuno di noi è stato ospitato da una di queste donne e Sundari per cena mi ha cucinato dahal (lenticchie condite con un sugo speziato), naan (il loro pane piatto) e del riso. Con il suo semplice inglese mi ha raccontato che a Kallupatty ci sono anche le scuole e un posto sanitario.

Fotografare,ma con discrezione

Mi è capitato di visitare posti in cui vendevano i prodotti locali, ma i prezzi erano fissi. Non si è assistito allo spettacolo del commerciante che propone un prezzo e che lascia che il turista si diverta a giocare al ribasso facendogli credere di aver spuntato uno sconto pazzesco. Ho avuto l?impressione che non fossero negozi esclusivamente per turisti.
Ho viaggiato in Europa e poi in Tunisia, Marocco, Nepal, nel nord dell?India, organizzandomi da solo o con operatori turistici tradizionali e a volte sono stati viaggi anche piuttosto confortevoli. Un viaggio di turismo responsabile richiede grande spirito di adattamento ed elasticità mentale, ma mi sono trovato molto bene. Nelle ore libere è stato possibile andare a zonzo per i villaggi o tra i quartieri della città e parlare con le persone o starsene a guardare il lento scorrere della quotidianità indiana. è vero, bisogna essere molto adattabili, ti può capitare di mangiare con le mani e per piatto avere una foglia di banano, ma è un?esperienza anche questa. Quando visiti un Paese, ci sono delle regole da rispettare. Ci sono luoghi che non possono essere fotografati e alcune persone non vogliono, per paura che la loro anima se ne vada risucchiata dall?apparecchio fotografico. Questo limite, tra coloro che fanno turismo responsabile, è semplicemente accettato.

Prossima partenza, in agosto

Il viaggio <> di Pindorama partirà di nuovo il 2 agosto e durerà tre settimane anziché due come in dicembre.
I monsoni sono passati, lasciando un clima caldo e umido.
La quota di partecipazione è di 2.320 euro e comprende il volo aereo, l’accompagnamento di un referente locale e di un traduttore dall’Italia, il pernottamento, la prima colazione e la cena, i trasporti con treni e pulmino, le assicurazioni di viaggio e la quota di 40 dollari Usa per il progetto a favore degli intoccabili.

PINDORAMA, via Veniero 48 – 20148 Milano – tel .02.39218 714
Sito: www.pindorama.org email: pindorama@iol.it
ENTE NAZIONALE DEL TURISMO INDIANO, via Albricci 9 – Milano -tel. 02.8053506

Da leggere
RASUPURAM NARAYAN
Il pittore di insegne, Zanzibar edizioni
CARLO BULDRINI In India e dintorni, Piemme edizioni
GUIDE
LONELY PLANET India del Sud, Edizioni EDT

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