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Ho un parente in consiglio comunale: può celebrare il mio matrimonio?

Qualsiasi cittadino di un Comune non può essere delegato se consanguineo.

di Massimo Persotti

Approfittando della presenza di un mio congiunto nel consiglio comunale di una cittadina della provincia, intendevo sposarmi con rito civile dopo che il sindaco gli avesse conferito, giusto per l?occasione, la delega necessaria. Sono stato però informato dal Segretario comunale che il sindaco – o chi celebra il matrimonio per suo conto- non può sposare un congiunto. È vero?

(P.B., email)

Con il decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396 si è provveduto a una revisione e alla semplificazione dell?ordinamento dello stato civile. È bene ricordare che le funzioni di ufficiale dello stato civile spettano al sindaco che può delegarle a una serie di soggetti che la legge individua. Caso a parte costituisce la celebrazione del matrimonio ove tali funzioni possono anche essere delegate a «cittadini italiani che hanno i requisiti per la elezione a consigliere comunale». Ma esistono delle precise incompatibilità nell?esercizio di queste funzioni. In particolare, specifica l?art. 6 del decreto presidenziale, «l?ufficiale dello stato civile non può ricevere gli atti nei quali egli, il coniuge, i suoi parenti o affini in linea retta in qualunque grado, o in linea collaterale fino al secondo grado, intervengono come dichiaranti». Ricapitolando, tutti i cittadini di un Comune possono effettuare matrimoni civili, se delegati. Ma non possono essere delegati se consanguinei.

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