Cultura

Ho rottamato l’auto, il car sharing mi ha conquistato

Funzionale, efficiente. E permette grandi risparmi

di Redazione

di Dan Lerner

«Stamane un cliente da visitare. Bus + Metro? Pigro… Provo a prenotare una 500 col CarSharing GuidaMi. C’è. 5 minuti a piedi e arrivo al posteggio. Accidenti, il lettore della card nell’auto si è scollato. Chiamo il nr. assistenza, due soli squilli e: “non c’è problema, le apro la macchina da remoto”. Clac. Si apre, parto. Adoro quando la tecnologia è davvero al servizio degli umani. In pochi minuti, sulle corsie riservate, raggiungo il cliente in centro, prendo il mio bell’ordine, rientro, lascio l’auto al posteggio, pronta per qualcun altro. Un altro modo è possibilei».

Dal numero e tono dei commenti seguiti a questo mio scritto sulla bacheca di Facebook ho compreso quanto interesse e quanta poca informazione ci sia su GuidaMi, il principale servizio di Car Sharing del Comune di Milano e sul Car Sharing in generale.

Di cosa si tratta, in due parole visto che tutto è ben spiegato sul sito del servizio www.atm-mi.it/it/GuidaMi: un sistema di condivisione di un ampio e variato “parco auto” (dalla Smart al Doblò Cargo o 7 posti), disponibili 24 ore su 24, distribuite in numerosi parcheggi su tutto il territorio comunale e non solo.

Le auto si possono utilizzare per una o poche ore, fino a periodi di più giorni. Si possono prenotare con largo anticipo ma a me è capitato più di una volta di averne bisogno e trovarla disponibile con preavviso di 15 minuti. Il costo orario va da € 2,20 a € 3,00/ora cui si somma un costo chilometrico di qualche decina di centesimi.

La benzina è inclusa. Il ticket di ingresso in Area C incluso. I posteggi sulle righe blu e gialle inclusi e liberi. Libera anche la circolazione in tutte le corsie riservate e nelle ZTL (Corso Garibaldi, per esempio) essendo le auto del Car Sharing –come le definisco io- un mezzo pubblico in comodato d’uso. Non sono solamente un mezzo cittadino: ci si può viaggiare infatti in quasi tutta Europa e la tessera di Milano vale in tutta Italia (dove il Car Sharing c’è, ovviamente): arrivi in treno, prendi la macchina, ç’est facile!

L’iscrizione al servizio prevede un abbonamento di € 10 al mese.

Io ho deciso di rottamare la mia vecchia auto, che poco usata occupava a lungo e inutilmente spazio pubblico sotto casa, e per questo ho ottenuto un anno di abbonamento gratuito (- 120 €), un secondo anno a metà canone (- 60 €) e un’abbondante dose di chilometri gratuiti (- 600 €). L’incentivazione per la rottamazione vale ovviamente per tutti quanti.

“Be the change you want to see in the world” pare abbia detto il Mahatma Gandhi e questa massima andrebbe sempre ben tenuta a mente, per esempio anche pensando alle più scomposte tra le polemiche che hanno accompagnato l’applicazione della congestion charge alle auto private nel centro di Milano. Eppure, se è facile affrontare con piglio sicuro discussioni di principio, lo è assai meno l’attuare comportamenti personali coerenti con le proprie idee. Per farlo – è l’umanità, bellezza!- i vantaggi individuali devono apparire ben chiari: vediamo questi per primi dunque.

Dal punto di vista economico possedere un’auto è quasi sempre sconveniente, soprattutto se l’uso non è quotidiano e se i servizi alternativi sono efficienti. Il taglio dei costi fissi è piuttosto impressionante: non solo bollo e assicurazione, ma tagliandi, manutenzione straordinaria, cambio gomme ecc. Si arriva -fatevi i vostri conti- a centinaia di euro al mese.

Il non comprare una propria auto comporta un immediato vantaggio economico (costo di acquisto) e un meno evidente a tutti risparmio finanziario (il deprezzamento raggiunge anche i 1.000 euro al mese). Il posteggio serale non è più un problema: basta costo del garage, per chi se lo può permettere, e basta con le mezz’ore di giri attorno alla casa.

Quelle che inizialmente sembrano rinunce poi si scoprono essere conquiste, in termini di uso razionale di tutti i mezzi per una mobilità alternativa che esistono: l’attivazione dell’Area C a Milano http://www.areacmilano.it/ ha già, in meno di un mese, modificato in meglio la vivibilità del centro cittadino e ridotto sensibilmente il traffico, provando così che molti ci andavano in auto semplicemente “perché si poteva”.

Personalmente sarei anzi favorevole ad una chiusura ancor più drastica del centro, per andare oltre la congestion charge. Mezzi pubblici veloci, mobilità sostenibile e integrata in una sola tessera municipale: BikeMi + CarSharing + bus e metrò (e un po’ di sani piedi…).

Le semplici regole di civile convivenza richieste agli utenti (lasciare sempre l’auto con almeno un quarto di sebatoio pieno per il prossimo utente, lasciarla civilmente pulita, non trasportare animali, rispettare l’orario di riconsegna) io le considero poi un pertugio attraverso il quale iniziare a far passare nuovi pensieri. Mentalità e individualismi da modificare. Passaggio da un valore di proprietà delle cose ad un valore d’uso. Condivisione. Rispetto. Ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta…

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