Non profit
Ho fatto uno scoop le ong tuttinsieme
Alberto Atzori offre il suo contributo al dibattito apertosi sulla puntata della trasmissione televisiva Report dedicata alle ong.
Caro Riccardo Bonacina, cari tutti. La mia personale opinione è che la vostra lettera a Milena Gabanelli sia un atto dovuto ma un passo falso, nella forma e nel merito.
Se il fragile mondo della solidarietà aggiungesse ai colpi provenienti dall?esterno un masochistico impegno per differenziare le sue varie componenti, si sgretolerebbe e indebolirebbe ulteriormente la propria credibilità. La vostra lettera porta in sé questo germe a partire dal momento in cui, riconosciuta la parzialità della trasmissione, sceglie di seguire un filo logico del tutto estraneo al ragionamento precedente e si indirizza verso una richiesta di ?risarcimento? a nome di un?unica parte lesa: l?associazionismo e le piccole ong, menomate per omissione mediatica.
A leggervi bene, il vero problema per voi giornalisti sociali non sembrerebbe tanto essere il fatto che Report abbia infangato per nome e cognome «agenzie Onu e quattro ong di emergenza» senza minimamente dare conto del valore del loro impegno, quanto piuttosto che abbia dimenticato di citare (e, dovrei supporre: infangare?) anche qualcun altro. Sull?amputazione della verità subita da quei soggetti passa un?eclissi: evidentemente diffamare qualcuno non è grave in sé, ma diventa inaccettabile se non ci si aggiunge l?elogio di qualcun altro. Semplicemente, si tratta di un lavoro lasciato a metà… Se la Gabanelli non ha tirato nel fango anche i piccoli, è perché lei e il suo collega Frontoni non odiano affatto le piccole ong, anzi le stimano quasi quanto amino Emergency. Ma il danno c?è stato e per tutti. Quando si salta a pie? pari su una pozzanghera, è impossibile schizzare soltanto da una parte. E sappiamo anche che a soffrirne di più, in fin dei conti e data la conformazione culturale dei nostri concittadini, saranno più le piccole organizzazioni che non le grandi. è sempre stato così, non occorre studiare psicologia o marketing per capirne il perché. Mi piace sognare che un giorno tutti quelli che lavorano per una causa comune uniscano le proprie forze per lanciare un?offensiva culturale in questo sventurato Paese, emancipandosi dalle elemosine delle testate giornalistiche più o meno ?amiche?, e mandino a tutti gli italiani un solo, semplice messaggio: senza la solidarietà internazionale, la cooperazione allo sviluppo, l?umanitario, senza l?Onu o senza le ong, saremmo tutti un po? più ricchi e un po? meno civili. Sarebbe un bello scoop, anche per la signora Gabanelli. Cordiali saluti
Alberto Atzori
Caro Atzori, ho dovuto tagliare molto la sua lunga riflessione, spero senza alterarne il senso. Sulla trasmissione Report abbiamo ricevuto numerosissime lettere. Chi pro, chi contro. A tutti dedico il suo bellissimo finale, grazie.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.