Famiglia
Ho fatto uno scoop: la vita di mio figlio.
Era l8 novembre 1998. Una sentenza agghiacciante da parte dei medici: Jack, 6 anni, ha il cancro. Deve essere immediatamente operato. Il padre mette da parte il lavoro per stargli vicino.
di Craig Cutler
D iario e obiettivo. Per cinque mesi Craig Cutler, fotografo del New York Times Magazine, affida a loro paura, angoscia, rabbia e lacrime. Un mix terribile di emozioni e pensieri che gli sconquassa il cuore a partire da quella sera dell?8 novembre 1998. Quando inizia questo straordinario reportage fotografico e Craig scrive sulla prima pagina del suo diario: «È cancro».
Jack deve essere operato immediatamente, ha solo 6 anni. Eppure vive questa situazione molto meglio di me e di mia moglie Joanne. Darei la vita per quella di mio figlio in questo istante. Lui è fortissimo, l?ultima cosa che ha fatto ieri sera, prima di salire in macchina per andare in ospedale, è stato dire a suo fratello di non preoccuparsi per lui. Che l?avrebbero aiutato. Non posso descrivere il dolore che ho provato sentendo dire al dottore che Jack aveva il cancro proprio di fronte ai suoi occhi. Di colpo mi sono sentito lontanissimo da tutto, come al di fuori di quella stanza. Ho pianto tutta la notte. Ma non voglio che sappia come sto male, non riesco a guardarlo negli occhi. Quando ieri sera ci hanno lasciato entrare nella sua stanza, ha voluto portare da solo la sua valigia. ?Lo faccio sempre con la cartella?, ha detto. E se l?è caricata in spalla come se non fosse affatto malato. Oggi gli faranno esami per tutto il giorno. Domani, sala operatoria.
9.11.?98 – ore 9.35: Jack è in sala operatoria, è entrato intorno alle 7. Gli ho dato un bacio sulla fronte mentre lo portavano via, e lui ha salutato battendo la sua mano sulla mia, come fanno i giocatori di basket. Si è arrabbiato quando gli hanno fatto togliere il pigiama dei Power Rangers: credo sia stato il suo modo di capire cosa stava succedendo. Ieri notte mi ero svegliato prima per dire un?altra preghiera nella cappella dell?ospedale. Ieri notte è stato speciale. Abbiamo preso una sedia a rotelle e siamo scappati io e Jack di sotto per esplorare l?ospedale by night. Ci siamo divertiti un sacco, Jack ed io. Ha pensato che un Babar fatto di lego fosse la cosa più bella del mondo. E poi abbiamo disegnato insieme fino a tardi. Ha dormito bene, Joanne per niente. È il capo chirurgo a operarlo, l?ho fatto sorridere pochi minuti prima dell?operazione facendo un palloncino con un guanto. Ogni volta che sorrideva mi veniva da piangere. Ora vado di sopra ad aspettare, per ora non posso fare altro.
Più tardi, stesso giorno: Niente avrebbe potuto prepararmi a cosa è successo dopo l?operazione: vedere tuo figlio urlare chiedendo aiuto, pallidissimo e spaventato a morte. L?operazione è stata più complicata del previsto. Hanno trovato un massa a forma di ananas attorcigliata al suo intestino. L?hanno tolta, ma sanguinava. Le 12 ore successive gli hanno fatto passare cose che non avrei mai creduto. Prima di sera, aveva quattro tubi che gli uscivano dal corpo. E nonostante ciò, mi ha guardato e ha detto: ?Ehi papà, e la mia fatina dei denti?!?. Eccitato per la fatina che doveva portare via uno dei suoi dentini caduti. La notte prima dell?operazione mi ha detto che sperava che la ?grossa palla? nel suo stomaco fosse rossa, bianca, verde e oro. I suoi colori preferiti. E quando gli hanno messo il catetere ha chiesto se e mi avevano mai fatto una cosa del genere. ?Sì?, gli ho risposto.
16.11.?98: La prima settimana è andata. Jack è di buon umore, ma non sa che alle 10 gli tocca un prelievo di midollo spinale. Si è alzato senza i crampi allo stomaco degli altri giorni.
23.11.?98: La vita a casa è un inferno. Joanne ed io non riusciamo quasi più a parlarci: le energie che usiamo per Jack dobbiamo toglierle da un?altra parte. Mi sento così impotente. Oggi gli hanno fatto un altro prelievo.
28.11.?98: Ho comprato un rasoio per rasare la testa di Jack. Stava perdendo i capelli e ha voluto tagliarli del tutto. Era seduto nel lavandino e suo fratello Chris continuava a fargli foro. Jack è stato forte. Joanne no, piangeva. Giuro che usciremo da questa situazione!.
20.12.?98: Questa è la mia seconda settimana in una corsia di ospedale. O io o Joanne siamo sempre qua, facciamo i turni. Praticamente non ci vediamo più. Jack è stato un giorno a casa e poi ha iniziato il terzo ciclo di chemioterapia. La notizia della settimana è che i suoi esami sono negativi: la medicina funziona! Spero che il peggio sia passato. Quando vengo in ospedale porto più giochi che posso perché il tempo passi in fretta. Sto con Jack da venerdì a domenica. In ufficio vegeto e ho sempre sonno. Non so se le cose potranno peggiorare ancora, ma se succederà giuro che non andrò in pezzi.
29.1.99: Non scrivo da molto tempo. Sono senza energia. Oggi inizia la sesta serie di chemio. Spero di essere vicino alla fine di questo incubo. Jack adesso dice di sapersi rilassare durante i trattamenti. Una delle cose belle di questo ospedale è come il sole sale dall?acqua alla mattina ed entra nelle nostre finestre. Ridà un po? di colore al viso di Jack sbiancato dalla chemio. Lui mi spedisce in città a comprargli uova strapazzate e panini al tacchino, perché il cibo dell?ospedale non gli piace più. Durante l?ultimo ciclo di chemio è stato bravissimo. È davvero speciale. Si è addormentato presto, credo che la medicina lo spossi. Solo il suo animo però. Non il suo spirito.
22.2.99: Questa, speriamo in Dio, è l?ultima lunga permanenza di Jack in ospedale. Conosco ogni angolo di questo posto, ormai. Questa notte ho fatto la mia ultima passeggiata, lo stesso percorso degli ultimi 4 mesi:. L?atrio e la cappella, non li dimenticherò mai.
12.3.99: Tutti gli esami di Jack sono negativi. Si va avanti, li rifaremo tra tre mesi.
10.4.99: Oggi ho scattato la foto di Jack che preferisco. Sulla sua nuca i capelli stanno ricrescendo e il momento andava immortalato.
15.4.99: Ieri notte Jack ed io siamo stati alzati fino a tardi a parlare della sua prima settimana in ospedale. Quando spaventato toccava mille bottoni. Adesso gioca per strada con un camioncino. Fa caldo, c?è una bella luce e per tutti noi è come fosse già primavera.
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