Salute

Hiv: L’India agli Usa, non temete i farmaci generici

La Ranbaxy, azienda indiana produttrice di farmaci generici, chiede di sbloccare accordo del Wto

di Carlotta Jesi

Le aziende farmaceutiche occidentali non hanno nulla da temere dall’applicazione dell’accordo di Doha sull’esportazione di farmaci generici tra Paesi poveri. È il messaggio che D.S Brar, direttore esecutivo della Ranbaxy, una delle più grandi aziende indiane che produce farmaci generici anti Hiv, ha lanciato alle multinazionali farmaceutiche dalle pagine del Financial Times. Obiettivo: arrivare finalmente all’applicazione dell’accordo di Doha sull’accesso ai farmaci nei Paesi poveri consentendo ai governi del Sud del mondo che non hanno la capacità di produrre farmaci generici di importarli da altri Paesi poveri. Da mesi gli Stati Uniti si oppongono all’applicazione dell’accordo per paura che i Paesi poveri ne approfittino. Ma D.S Brar giura che ciò non accadrà: «Non abbiamo alcuna intenzione di usare un alleggerimento della legge sulle patenti per produrre copie generiche di farmaci contro l’asma o il diabete». Per salvare milioni di persone da morte certa, secondo il direttore della Ranbaxy, aziende farmaceutiche del Nord e del Sud dovrebbero cominciare a cooperare. Le aziende produttrici di generici investiranno sui farmaci anti Hiv per l’Africa solo se saranno certe di non violare delle leggi e se ci saranno sufficienti fondi pubblici per acquistare le medicine che producono.


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