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Hiv e pensione etica c’è, ma di inabilità

Nell'ordinamento previdenziale italiano non esiste l'invalidità connessa all'Hiv (di Damiano Bettoni).

di Redazione

Mi chiamo Cristina, sono di Bergamo e ho 27 anni. Vi scrivo perché essendo sieropositiva e in cura antiretrovirale da tre anni, avrei bisogno di avere alcune informazioni. In particolare, vorrei sapere qualcosa di più sulla possibilità dell?ottenimento della pensione etica per i sieropositivi.

Cristina (email)

Nell?ordinamento previdenziale italiano, va detto come premessa, non esistono specifiche pensioni di invalidità connesse all?Hiv. Questa malattia, tuttavia, viene presa in considerazione rispetto al grado di invalidità che provoca nelle persone. Esistono comunque delle prestazioni riconosciute agli invalidi civili. Si tratta, in particolare, della pensione di inabilità in caso di totale inabilità lavorativa e dell?assegno mensile in caso di riduzione della capacità lavorativa in misura pari o superiore al 74%. Per accedere a questa prestazione assistenziale i limiti di reddito per l?anno in corso sono i seguenti: per la pensione di inabilità occorre nel 2002 non aver superato un reddito annuo di 13.103,20 euro, mentre per l?assegno mensile il limite di reddito è pari a 3.846,05 euro. Nel caso in cui si abbia diritto alla prestazione pensionistica e assistenziale di inabilità si potranno cumulare entrambe le pensioni. Per fare un esempio si può citare un caso preso in esame nel 2002 dalla Corte di Cassazione. In quell?occasione è stato stabilito che in un soggetto colpito dalla sindrome Hiv, il collasso psichico di grave entità che ne è conseguito ha determinato il riconoscimento dello stato invalidante (definito in questo caso etico) per la concessione dell?assegno ordinario di invalidità anche se la patologia in sé non sarebbe stata idonea per l?esito positivo delle cure. Questo tipo di pronunciamento non ha tuttavia particolare significato sulla generalità delle situazioni, atteso che ogni caso richiede una specifica valutazione che può portare a esiti anche tra loro diversi in base al riscontro dell?effettivo stato invalidante e al giudizio dei medici tenuti all?accertamento.

Damiano Bettoni

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