Cultura

#HIPHOPISHIPHOP, un genere per unire il mondo

È il progetto nato da un'idea del rapper coreano “San E” con lo scopo di unire tutti i paesi del mondo grazie all’hip hop. Per l'Italia partecipa l'mc Strike The Head. Tutti i proventi saranno donati al United Nations Children’s Fund dell'UNICEF

di Lorenzo Maria Alvaro

Si chiama #HIPHOPISHIPHOP ed è il progetto nato da un'idea del rapper coreano San E con lo scopo di unire tutti i paesi del mondo grazie all’hip hop.

Spesso si dice che il rap è tutto uguale, che è un genere aggressivo, per ragazzini. Che le rime parlano solo di donne, soldi e violenza. La risposta arriva da questa collaborazione che riassume tanti Paesi in un featuring che vuole sottolineare come al cuore del genere ci siano messaggi importanti, in particolare la pace, ma anche l'attenzione per i migranti e le diversità.

Non solo. Si tratta anche di una raccolta fondi benefica. Tutti i proventi infatti saranno donati al United Nations Children’s Fund dell'UNICEF.

L’iniziativa universale che coinvolge ben 14 rappers provenienti da altrettante nazioni tra cui anche KRS One che appoggia in pieno il progetto di San E.

Tra i 14 paesi c’è anche l’Italia, rappresentata per l’occasione dall’emcee Strike The Head, membro ufficiale della Universal Zulu Nation di Afrika Bambaataa, insieme a Redrama dalla Finlandia, Frenkie dalla Bosnia, SadmAnn dal Bangladesh, Deeb dall’Egitto, Adx dall’India, Yacko dall’Indonesia, Julian Nagano dal Giappone, Valete dal Portogallo, Pendekar da Singapore, Mr. Skin da Taiwan e Mr Phormula dal Galles.

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