Stamane ho ricevuto una bella notizia: la comboniana Azezet Habtezghi Kidane, conosciuta come Sister Aziza, è stata premiata ieri dal Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, per il servizio reso ai rifugiati e richiedenti asilo, nelle drammatiche vicende del Sinai, tra Egitto ed Israele. Suor Aziza, eritrea, volontaria di Physician for Human Rights (Phr), Ong di Tel Aviv che si batte per i diritti degli immigrati nello Stato ebraico, è a capo di quelle iniziative volte a richiamare l’attenzione della comunità internazionale sul traffico di esseri umani alla frontiera tra Egitto e Sinai. La suora si adopera per far venire alal luce abusi sessuali, tortura e schivitù ai danni delle centinaia di richiedenti asilo che dall’Africa ogni giorno tentano di entrare in Israele. Il lavoro che Phr svolge per far luce sul dramma ‘degli schaivi del Sinai’ è prezioso in Israele e suor Aziza è inprima fila proprio per contribuire all’identificazione di uomini, donne e bambini che sono stati rapiti, violentati e sono vittime di schiavitù e abusi di ogni sorta nel deserto del Sinai. «La sua perserveranza e la sua dedizione, nell’ascolto, ha reso possibile a molte di queste vittime, l’aprirsi e il raccontare le loro esperienze di tortura, violenza e lavoro forzato» , si legge nelle motivazioni del ricosncimento che suor Aziza ha ricevuto dal Dipartimento di Stato americano. «Il Dipartimento di Stato ha rilasciato dichiarazioni circa il lavoro della comboniana presso Phisician for Human rights, per promuovere la consapevolezza della comunità internazionale circa questa importante questione».
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