Politica

Hillary Clinton, dopo l’annuncio arrivano le dimissioni

L'ex first lady lascia il consiglio di amministrazione della fondazione del marito. Una mossa che mette in evidenza il punto debole della campionessa Hillary: i fondi ricevuti da governi arabi che non sono campioni di diritti umani

di Martino Pillitteri

Dopo l’annuncio della sua candidatura sotto lo slogan “Ogni americano ha bisogno di un campione, io voglio essere quel campione” arrivano le dimissioni….dalla Clinton Foundation dove l’ex segretario di Stato sedeva nel consiglio di amministrazione. L’annunciato delle dimissioni è avvenuto in una e-mail ai dipendenti della Fondazione domenica pomeriggio. Hillary Clinton era entrata nel board dopo la fine del suo mandato da Segretario di Stato nel febbraio 2013.

Dalla sua nascita nel 2001, la Clinton Foundation ha raccolto 2 miliardi di dollari. Le donazione sono state fatte da multinazionali, banche d’affari come Goldman Sachs e  da governi stranieri, in particolare quelli arabi. Sono proprio i contributi arrivati dai paesi del Golfo, che non sono proprio campioni di diritti umani e delle donne, a rappresentare il lato vulnerabile dell’ex first lady. 
Domenica sera, il senatore in corsa per la nomintaion repubblicana Rand Paul, ha prontamente speculato sul punto debole della Clinton: «ha preso soldi da paesi che abusano dei diritti delle donne» ha detto chiaro e tondo il senatore dagli studi di Face Tha Nation, il programma di approfondimento politico della Cbs.«In Arabia Saudita una donna è stata violentata da sette uomini.  La donna è stata poi pubblicamente frustata  ed  arrestata per essere stata in una macchina con un uomo non sposato. La fondazione ha anche accettato una donazione dal Brunei dove lapidano le donne per adulterio. Sarà difficile per la Clinton professare che lei è per i diritti delle donne, quando ha accettato denaro da  regimi che vivono nell’età della pietra che abusano dei diritti delle donne».

Contributi ricevuti dalla Clinton Foundation dal 2001 and 2014 da parte di governi arabi

Saudi Arabia: $25 milioni
Qatar:$ $5 milioni
Oman: $5 milioni
UAE: $5 millioni

I contributi provenienti da questi quattro paesi arabi sono 5 volte superiori a quelle donati alla Croce Rossa tra il 2004 e il 2013.

Zero dollari a Habitat for Humanity, Save the Children International e Oxfam International da parte dei governi del Golfo.

Medici senza frontiere, i cui professionisti hanno messo la loro vita in pericolo per curare i malati di Ebola in Africa occidentale, ha raccolto 9,2 miliardi dollari dal 2003. I governi arabi non rientrano nei top doner.

Foto Getty Images

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