Famiglia

High tech: italiani grandi appassionati, bimbi compresi

Pochi però sanno far funzionare correttamente gli aggeggi tecnologici da cui sono attratti. E in una famiglia su quattro il più bravo con computer e dvd è il figlio più piccolo

di Gabriella Meroni

Gli italiani sono grandi consumatori di gadget tecnologici: ne comprano in media tre all’anno, ma un terzo non viene mai utilizzato, solo uno su quattri e’ capace di farli funzionare e se qualcosa non va, mamma e papa’ chiedono aiuto ai bambini, che sono piu’ abili dei padri in due famiglie su cinque. E’ quanto risulta da un’indagine condotta da mensile PC Pratico su 975 nuclei italiani con almeno un figlio sotto i 13 anni. Innamorati di tutto cio’ che e’ tecnologico e che rappresenta una novita’, se il 48% ha dichiarato di comprare almeno tre nuove diavolerie l’anno, dai lettori Dvd, ai telefonini piu’ evoluti, ai computer piu’ sofisticati, e il 17% addirittura cinque. Molta di questa roba finisce in un angolo a coprirsi di polvere: e’ cosi’ per il 27%. Il 35% invece sostiene di servirsi frequentemente di cio’ che ha acquistato. Il 77% ammette poi di utilizzare solo le funzioni basilari, tanto che il 15% degli intervistati dice di avere addirittura qualche difficolta’ nell’accendere e spegnere l’oggetto di turno. Quanto ai libretti di istruzione, l’87% sostiene di non averne mai letto uno. Li chiude nel cassetto il 36% ”perche’ non ci capisce niente”. Il 51% sostiene di non averne bisogno. Ma i veri esperti domestici di tecnologia si scoprono essere i bambini. Il 26% delle famiglie riferisce che l’unico capace di far funzionare ogni cosa e’ proprio il piccolo di casa, e questo accade anche del 20% delle case in cui i genitori non sono tecno-ignoranti. Ma il dato piu’ rilevante è che uno su cinque di questi “baby ingegneri” non ha nemmeno finito la prima elementare. E se nel 21% dei casi rimane il padre-marito a destreggiarsi tra stereo, dvd, masterizzatori e lettori MP3, a sorpresa anche le mamme-mogli sembrano essere entrate nel 21 esimo secolo: il 15% delle famiglie intervistate ammette che in casa e’ lei a fare funzionare tutto.


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