Non profit
Hanno ucciso un uomo della mediazione e delle riforme
Una dichiarazione del Presidente nazionale delle Acli, Luigi Bobba, sul brutale assassinio di Marco Biagi, consulente del Ministero del Lavoro
di Acli
«Quando dalle parole si passa alle pallottole non si può che fare muro, resistenza ed opposizione a chiunque pensi che le questioni sociali possano essere risolte a colpi violenti. Si deve reagire senza esitazioni, perché è un attacco alle istituzioni ed al vivere civile. Marco Biagi era un uomo che credeva nelle sue idee, ed era capace di proporle con grande determinazione, in tutti gli ambienti, proprio perché credeva nella forza positiva e di trasformazione delle idee. La sua morte ci riempie di dolore, e siamo vicini alla famiglia in questi momenti».
«Voglio ricordare, tra le tante, la sua idea di uno ?statuto dei lavori?, il suo operato nell?impostare una innovazione rilevante per il nostro paese come l?introduzione del lavoro interinale, la sua concezione dei diritti di formazione come nuovi diritti del lavoro. Forse proprio per questo è stato ucciso, perché era un uomo che credeva nel cambiamento graduale, nel dialogo e nel negoziato, che si batteva perché i problemi sociali dovessero essere affrontati in un clima di confronto e non di scontro. Biagi testimoniava la possibilità di lavorare con tutti, per risolvere i problemi guardando prima di tutto agli interessi dei lavoratori, dei deboli, delle fasce sociali più in difficoltà».
«Voglio sperare che questa tragedia sia un monito per tutti, perché cessino i veleni degli ultimi giorni, e il confronto, pur dialettico, possa ripartire. Lo diciamo da settimane, che bisogna negoziare, perché la soluzione positiva dei nuovi problemi sociali e sul lavoro possa attraverso il dialogo, la concertazione e il lavoro comune. In un clima di scontro esasperato non si prepara nulla di buono, né per i più deboli, né per i lavoratori, né per il paese».
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