Cultura
Handke, la religione della realt
di Peter Handke, Garzanti, 639 pagine, 19,50 euro (di Andrea Leone).
di Redazione
La fluviale produzione letteraria di Peter Handke, uno dei maggiori scrittori viventi e probabilmente il maggiore di lingua tedesca, non conosce pause: è ora la volta di Le immagini perdute, poderoso volume di oltre seicento pagine, romanzo ambientato nella regione spagnola della Mancia, con sullo sfondo il Don Chisciotte.
La storia di due personaggi si intreccia durante il viaggio in Spagna: uno scrittore, chiamato ?L?autore?, e una donna in carriera, celebre personaggio della finanza. E attraverso questi due destini accade una proliferazione sconfinata di altre storie. Molti preferiscono i libri brevi di Handke, quelli dove il suo talento sintetico ha modo di mostrarsi in tutta la sua potenza e bellezza: il miracoloso Handke degli anni 70 è certo irripetibile. Soprattutto La donna mancina, modernissimo libro di goethiana grandezza, uno dei vertici della letteratura tedesca del Novecento: eppure, nonostante la struttura della grande narrazione risulti a volte soffocante, a dispetto di una verbosità senile e inflazione saggistica, Le immagini perdute è un libro bellissimo.
Handke è un gigante della percezione, dello sguardo e della scrittura. La sua forza, all?opposto di Bernhard, è la debolezza, l?ascolto devoto del mondo, la capacità di subire e scrivere la corrente delle cose. Leggiamo un testo che è un romanzo dei romanzi, una storia delle storie, un diario di viaggio e un taccuino filosofico, una confessione, un trattato scientifico sul vedere e sul sentire, alla ricerca del segreto primario dell?esistenza. La cifra dell?opera sta in un inesauribile viaggio tra l?io e il mondo.
Il linguaggio, portato alle vette della poesia e della filosofia, è uno strumento mobile che decifra la grandezza esatta dell?istante, l?epica del dettaglio e del dato. Il viaggio, la lettura, le immagini: termini equivalenti che designano il movimento giovanile della conoscenza. Per Handke il ritorno alla percezione autentica passa attraverso la liberazione dalle immagini e dai linguaggi manipolati e non essenziali della società di massa; solo se vissuti nella loro potenza originaria potranno rivelare il segreto, nuovo e antico.
Nessun misticismo, nessuna new age, nessuna facile ricetta spiritualistica abita queste pagine: l?unica religione di Handke è la realtà, intesa come complessa e inesauribile proiezione dell?io, metodo e palcoscenico della conoscenza, in una epopea della costruzione di se stessi dove interno ed esterno, passato e presente trovano un loro misterioso equilibrio.
Andrea Leone
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