Welfare

Handicap,proviamoci con l’interinale

Obiettivo Lavoro,agenzia non profit,studia l'inserimento con il temporaneo.

di Paolo Manzo

Premetto che per Obiettivo lavoro l’interinale non è la risposta ideale ai problemi dell’inserimento dei disabili, bensì uno degli strumenti che possono dare una risposta», esordisce così Valentino Marchiori, responsabile nazionale della formazione nella società per il lavoro temporaneo creata da alcuni soggetti non profit. L’interinale è uno strumento che va usato “cum grano salis”, ma Marchiori vede con favore un rapporto tra agenzie di lavoro temporaneo, strutture come le cooperative sociali che già operano nel mondo dei disabili, e privati. «Noi», spiega, «abbiamo siglato un protocollo etico con Cgm, Drom-Consorzio nazionale della cooperazione sociale, Solaris-Solidarietà e lavoro realizzano impresa sociale, Federsolidarietà e Compagnia delle opere, proprio per studiare le possibilità di unire, su microprogetti, la loro competenza e lo strumento interinale». Cooperazione e settore privato che studiano insieme qualche provvedimento per l’inserimento dei disabili. «Sì, soprattutto con i nostri soci di maggioranza (Lega delle Cooperative, Confcooperative, Compagnia delle opere, Acli, ndr), che hanno più volte dimostrato sensibilità al problema. In alcune zone abbiamo iniziato già alcuni esperimenti: a Brescia, a Perugia e a Firenze con il SolCo e altre strutture, ma sempre su piccoli numeri, perché non crediamo sia il caso di sbandierare grandi progetti senza sapere se il modello regge. Si tratta d’esperimenti sia con disabili che con ex carcerati ed ex tossicodipendenti». Ce n’è abbastanza per affrontare il tema della legge 68/1999, che regolamenta il diritto al lavoro. Marchiori non ha remore: «Guardi, nel collegato alla finanziaria è previsto che il lavoratore temporaneo impiegato all’interno dell’impresa, possa essere portato a copertura della propria quota di riserva. È chiaro che ciò permetterebbe di usare le convenzioni previste dalla norma e di rendere la questione più gestibile e, soprattutto, controllabile dall’ente pubblico». Quindi nessuna modifica? «Tutto è migliorabile», risponde il dirigente di Obiettivo lavoro, «ma credo sia meglio una legge cornice, con aggiustamenti successivi, piuttosto che una normativa troppo rigida».


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