Formazione

Handicap: Sant’Egidio sulla vicenda di Sergio Piscitello

L’handicap è un dramma che troppe volte ci si trova a vivere da soli, è scritto in un comunicato dellla Comunità

di Redazione

La storia di Sergio Piscitello è drammatica. E? drammatica per l?intreccio di disperazione e di solitudine che accompagna il mistero di una violenza estrema che non è frutto di rabbia o di odio ma che ha radice in una cura e in un affetto profondi che non hanno saputo trovare vie praticabili per la speranza di un futuro dignitoso. E? una vicenda drammatica ma non è la storia privata del dramma della famiglia Piscitello. L?handicap è un dramma che troppe volte ci si trova a vivere da soli, senza mezzi, con pochi sostegni e in una società che dell?handicap ha paura o sembra non interessarsi. Ma la disabilità, l?handicap non è una ?questione privata?. E? proprio la ?privatezza? che aumenta l?isolamento e che trasforma troppe volte difficoltà autentiche, che sono parte della vita, in difficoltà insormontabili e che diventano premessa della negazione della vita. La vita di chi è disabile è complessa e aggiunge complessità alla vita di chi disabile non è e sta accanto. La famiglia è troppo spesso lasciata sola nelle scelte difficili, che diventano più difficili quando aumentano gli anni e non si vedono soluzioni per i propri figli non autosufficienti quando si è più vecchi. Non c?è da giustificare ma c?è da capire. La vita ha sempre un grande valore e una dignità e potenzialità straordinarie anche quando è oppressa, umiliata, appesantita dal bisogno, e sembra davvero già poca. Non è mai non-vita, è sempre vita, anche se a volte può, superficialmente, sembrarlo. La disperazione e i gesti disperati non possono essere l?ultima parola. Ma proprio per questo non si possono lasciare sole le famiglie a gestire problemi a volte troppo complessi, con carichi di sofferenza, dubbi, incertezze, fatica di vivere che possono diventare schiaccianti. La Comunità di Sant?Egidio propone a ciascuno, a tutti, di fermarsi un attimo a pensare e di non allontanare il dramma della famiglia di Sergio Piscitello come se fosse un atto di follia che riguarda solo loro. Perché la disperazione non sia l?ultima parola occorre creare una rete di protezione per chi vive il dramma della malattia nella propria vita o nella propria casa. E? una rete che ha bisogno di tutti, di tante maglie con nomi e ruoli diversi: famiglia, vicini, simpatia attorno, servizi sociali, istituzioni, società civile nel suo complesso, in un clima mutato. Questa rete di protezione e di solidarietà è il contrario dell?indifferenza e della solitudine in cui si è quasi sempre lasciati quando un problema è troppo grande. E? responsabilità dei servizi sociali ma anche di ognuno di noi e di un clima, amichevole, da creare. Non si scioglie l?handicap, ma anche il più pesante diventa più sopportabile.


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