Economia

Guzzetti: meno fondi, stesso impegno

Così il presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti al Congresso nazionale delle Fondazioni oggi a Siena

di Gabriella Meroni

«Il ruolo delle Fondazioni di origine bancaria è oggi quello di preziosa infrastruttura immateriale di un sistema economico e sociale pluralistico, che non attribuisce esclusivamente all’amministrazione pubblica la responsabilità di perseguire il benessere comune; al contrario afferma, nella pratica, il principio di sussidiarietà e dunque l’opportunità che soggetti diversi contribuiscano ad affrontare e a risolvere i problemi di tutti». Il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, ha aperto così a Siena il congresso delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio Spa. «In questo senso, la presenza di fondazioni private di dimensioni significative, come sono le Fondazioni di origine bancaria, contribuisce a colmare una lacuna rilevante -aggiunge Guzzetti- sia del nostro sistema sociale – completando la struttura di un settore non profit cresciuto rapidamente negli ultimi anni e investito di sempre maggiori responsabilità entro i sistemi culturali, di istruzione e di welfare del nostro Paese – sia del sistema economico, dove le Fondazioni possono svolgere un importante ruolo per lo sviluppo». E ha sottolineato: «Abbiamo dato una buona prova, come amministratori responsabili, di correttezza, di saggezza e di lungimiranza».

«Le Fondazioni», ha aggiunto, «hanno già dato prova di grande responsabilità: non hanno esitato a sottoscrivere gli aumenti di capitale resisi necessari per sostenere la solidità patrimoniale delle banche». «Peraltro auspichiamo che i nostri investimenti tornino ad essere remunerati, al fine di poter disporre di mezzi adeguati a finanziare le attività filantropiche». «Sul fronte specifico delle Casse di Risparmio Spa -ha sottolineato Guzzetti- nella crisi presente è stata provvida la decisione del Parlamento di rimuovere la norma che obbligava anche le Fondazioni con patrimonio netto contabile non superiore a 200 milioni di euro, oppure operanti prevalentemente in regioni a statuto speciale, a dismettere il controllo delle rispettive Casse Spa. Oggi queste Casse stanno operando positivamente a sostegno dell’economia produttiva dei loro territori e delle famiglie; e producono utili che, distribuiti alle Fondazioni, consentono a queste di non far venire meno le erogazioni alle loro comunità».

«Le banche italiane non hanno eredità pesanti nei loro bilanci – ha detto chiaramente Guzzetti. – Dunque possono, e vogliono dare il proprio contributo sostanziale alla ripresa del Paese, finanziando le famiglie e le imprese». Ma, ha osservato, «le Fondazioni sono soggetti filantropici, ma anche importanti investitori istituzionali. E come tali risentono della crisi dei mercati finanziari. La saggia politica di costituire fondi per la stabilizzazione delle erogazioni, che abbiamo seguito negli scorsi anni, quando i rendimenti dei nostri investimenti erano particolarmente elevati, ci consente tuttavia di contenere l’impatto di questa congiuntura sulle nostre erogazioni, proprio perché possiamo attingere a queste riserve».

«Nonostante le difficoltà, stiamo pianificando i nostri progetti in modo da non penalizzare le due linee principali di intervento: le attività di sussidiarietà sociale, quali i progetti di integrazione sociale e di sostegno per le persone più a rischio di emarginazione, come gli immigrati, gli anziani, i disabili, i giovani che vivono nelle periferie degradate – dice il presidente dell’Acri -, con l’obiettivo di dare un contributo al mantenimento della pace sociale». «E ultimo, ma non certo meno importante, – sottolinea – è il fondo per il trasferimento dei risultati della ricerca tecnologica dalle università alle imprese, quale è TTVenture, promosso da diverse Fondazioni e la Camera di Commercio di Milano, con l’obiettivo di favorire lo start up di imprese innovative».

Riguardo al trattamento fiscale delle Fondazioni, Guzzetti ha ribadito che è più oneroso che negli altri Paesi europei; ma che purtroppo, finora, i tentativi e le iniziative dell’Acri per un miglioramento della situazione a vantaggio anche di tutti gli altri enti non profit non hanno sortito un esito positivo. «Ribadiamo che un sistema tributario oneroso riduce le risorse delle Fondazioni e le possibilità di erogazione delle stesse». Guzzetti ha poi illustrato alcuni fronti di maggior impegno delle Fondazioni per i prossimi anni, in primis l’housing sociale. «La sperimentazione di singole Fondazioni in questo campo – ha affermato – ci ha consentito di offrire al Governo la proposta di un piano nazionale di edilizia sociale che realizzerà nei prossimi anni 20.000 alloggi da dare in locazione a canoni ridotti del 40-50% a studenti universitari, anziani, giovani coppie, lavoratori a basso reddito, immigrati con un posto di lavoro». Un altro fronte continuerà ad essere quello della ricerca scientifica, per la quale Guzzetti, fra l’altro, ha rilanciato la proposta avanzata in un recente convegno dal Presidente della Banca Monte Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, di costituire un tavolo con il Governo, le università, le banche e le Fondazioni, al fine di definire le priorità strategiche per la ricerca in Italia.

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