Non profit

Guzzetti: le fondazioni danno stabilità al sistema bancario

Il presidente dell'Acri è intervenuto oggi a Milano un convegno organizzazto dalla Fondazione per la sussidiarietà

di Francesco Maggio

Il sistema bancario e finanziario italiano non va sacrificato in nome della contendibilità. E? l?opinione del presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che ne ha parlato in occasione del convegno di presentazione del libro ?Banche e finanza. La transizione incompiuta?. “Non sono di questa opinione. Non sono per il nazionalismo ma credo che se i centri dimensionali del sistema bancario e finanziario sono a Parigi, Londra, New York o Tokyo è cosa ben diversa che se sono a Milano o a Roma. Il mio è solo buon senso”. Ha affermato Guzzetti, commentando un articolo di oggi del Financial Times che invita il governatore di Bankitalia a dare più spazio alle banche estere nel capitale delle banche italiane. “No – ha aggiunto Guzzetti – a dismettere anche il sistema finanziario italiano in nome della contendibilità e del fatto che gli stranieri siano più bravi di noi, perché questo non è vero”. Nel suo intervento Guzzetti ha più volte difeso il ruolo storico che le fondazioni bancarie hanno avuto nel Paese e quello che ancora potrebbero giocare in futuro. Guzzetti ha sottolineato che si deve alle fondazioni il merito di aver promosso le aggregazioni che hanno dato vita ai tre maggiori gruppi bancari del Paese: Intesa, SanPaolo-Imi e Unicredit. “Questi tre gruppi – ha rilevato – hanno azionisti stranieri che non mi pare esprimano valutazioni negative in merito alla presenza delle fondazioni nel capitale”. Guzzetti ha quindi aggiunto che attualmente le fondazioni hanno in questi gruppi “una presenza solo finanziaria”, fondata su “progetti industriali validi”. “Noi – ha detto – non abbiamo altro interesse se non quello che i titoli di questa banche salgano e che i dividendi siano tali da consentirci di svolgere la nostra attività di erogazione. Per ora – ha concluso Guzzetti – ci basta fare quel che stiamo facendo. Se ci verranno presentate buone proposte e progetti le fondazioni come la nostra non si tireranno indietro e cercheranno di partecipare a progetti di ulteriore sviluppo delle nostre banche”.


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