Welfare

Guzzetti: «il Governo non perda il social housing»

Il decreto governativo che snelliva le regole del Fondo investimento abitare è fermo da fine luglio. Aspetta il passaggio in Gazzetta. Guzzetti: «Così restano fermi 2 miliardi di euro, cioè 20/30mila case»

di Redazione

Ventimila alloggi almeno. Forse addirittura 30mila. Sono le case a prezzi vantaggiosi che si potrebbero avere se solo il Governo credesse di più nel social housing. I soldi ci sono già, almeno due miliardi di euro. Aspettano solo di essere sbloccati e di essere investiti. La denuncia arriva da Giuseppe Guzzetti, nelle vesti di presidente di Acri ed è affidata alle pagine del Corriere della Sera. «Il Governo sta perdendo un’occasione incredibile. Potrebbe comunicare al Paese uno straordinario piano di edilizia sociale e non lo fa». Cosa manca? Qual è il problema? Il Governo a luglio aveva concesso più flessibilità al fondo social housing di Cassa depositi e prestiti, eliminando il tetto massimo del 40% alla partecipazione del Fondo investimento abitare ai fondi locali per il social housing. Da fine luglio ad oggi però quel decreto è fermo e non è mai arrivato in Gazzetta ufficiale. Pare che le burocrazie centrali non lo amino.  

Quella fra il Governo Monti e il social housing è una storia d’amore fatta continui alti e bassi, speranze rosee e cupe delusioni. A marzo Monti aveva annunciato 50 mila abitazioni nei prossimi 5 anni grazie a un ammontare complessivo di 4 miliardi di euro da destinare al Piano Casa, in realtà la metà di quello che ci si attendeva. Ora questa vicenda del Fia. In piena crisi, con metà delle imprese edili italiane che rischiano di chiudere. Secondo Guzzetti, i 3 miliardi di euro disponibili (tra quelli giù utilizzati e quelli fermi) sarebbero un volano per l’economia del settore, pari a tre volte tanto. Senza contare il fatto che il social housing è una delle forme del welfare di domani, dice Guzzetti: «reinventiamo in un contesto nuovo i concetti della cooperazione e del mutuo soccorso».
 

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