Non profit

Guzzetti: “Basta interventi delle istituzioni su fondazioni”

E avverte: "Se sara' mantenuto l'articolo 11 siano costrette ad essere enti serventi della spesa pubblica statale e locale, penalizzando il terzo settore''

di Benedetta Verrini

Le Fondazioni hanno svolto un ruolo importante nella riorganizzazione del sistema creditizio italiano. Oggi, ”raggiunti gli obiettivi strategici della legge Ciampi riteniamo concluso anche il processo di intervento delle istituzioni ad ogni livello sulle Fondazioni di origine bancaria e sulle loro residue partecipazioni bancarie, che debbono essere ora valutate solamente per i risultati economici man mano raggiunti”. E’ il messaggio lanciato dal presidente dell’Acri, l’associazione che rappresenta la quasi totalita’ degli enti, Giuseppe Guzzetti, a pochi giorni dall’udienza con cui la Corte Costituzionale ha iniziato l’esame di costituzionalita’ della riforma Tremonti e mentre il mondo del credito e delle fondazioni e’ in attesa di una possibile proroga per gli incentivi alle dismissioni delle quote di queste ultime negli istituti conferitari. Guzzetti, inoltre, ha espresso la ”preoccupazione” delle fondazioni per un eventuale ”mantenimento dell’articolo 11” della finanziaria 2002 con cui il Tesoro ha rivoluzionato il mondo degli enti di origine bancaria. ”La nostra preoccupazione – ha detto Guzzetti ha inaugurato il 19mo congresso nazionale delle fondazioni e delle casse di risparmio – e’ che le fondazioni, se sara’ mantenuto l’articolo 11 siano costrette ad essere enti serventi della spesa pubblica statale e locale, penalizzando il terzo settore”. ”Non dobbiamo poi dimenticare – ha avvertito il presidente dell’Acri – che in questi anni cosi’ difficili per l’economia mondiale, le fondazioni stanno ottenendo gran parte dei loro redditi proprio dalle partecipazioni bancarie, che rappresentano una solida cassaforte per una parte dei loro patrimoni, quando i tassi sui titoli del debito pubblico sono invece bassissimi e difficilmente le nuove emissioni permettono il raggiungimento degli obiettivi strategici che la legge Ciampi ha giustamente imposto alle fondazioni: innanzitutto la difesa dei loro patrimoni ed al tempo stesso la loro adeguata redditivita”’.

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