Non profit

Guidotti: volontariato autonomo, gratuito “nuovo paradigma civile e culturale”

A Napoli l'intervento della portavoce del Forum del terzo settore. Intanto però cresce una polemica fra Movi e Consulta nazionale del volontariato

di Maurizio Regosa

Il volontariato è un settore in forte crescita. Lo ha sottolineato da Napoli Nereo Zamaro dell?Istat, presentando i dati più recenti a disposizione dell?istituto di ricerca.
Un?evoluzione positiva, che porta con sé riconoscimenti collettivi importanti ma produce anche dei rischi. È su questi ultimi che si è concentrata Maria Guidotti, portavoce del Forum del Terzo Settore. Rischi che hanno a che fare con una funzione caratterizzata come ?pura gestione di servizi? o connessi allo ?schiacciamento del volontariato nella dimensione socio-assistenziale?.
Il volontariato ? ha puntualizzato Guidotti ? deve piuttosto ?essere valorizzato e sostenuto in quanto produttore di beni relazionali e inclusivi?. È insomma perché crea relazioni ed è forte della sua autonomia, che il volontariato può ? in tempi di crisi della politica e della rappresentanza ? proporsi come ?espressione compiuta di cittadinanza? e quindi ?nuovo paradigma civile e culturale per la costituzione di un positivo modello di società?.

Nel suo intervento Guidotti ha fatto anche un riferimento alla polemica scatenata dalla lettera aperta del Movi alle organizzazioni di volontariato, pubblicata su Vita.it: ?la tendenza a sottolineare e promuovere la dimensione economica e la capacità gestionale – ha detto Guidotti – non ha effetti negativi solo sul volontariato: svuota il terzo settore della sua essenza partecipativa?.

Riferimento che trova riscontro anche in una ?contro-lettera? distribuita nel pomeriggio a Napoli dalla Consulta nazionale del volontariato e di Csvnet. Una lettera in cui si ribadisce il valore della gratuità dell?opera volontaria (che ?prevede esclusivamente il rimborso delle spese sostenute?, si sottolinea che nessuna organizzazione chiede o ottiene finanziamenti pubblici per il suo funzionamento e che ?i progetti sociali non finanziano le associazioni. Anzi queste sono tenute a cofinanziare i progetti stessi?. Una polemica che forse rivela una separazione fra associazioni grandi e “micro-volontariato”.

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