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Guidi: “La legge 180 non si tocca!”

Una difesa appassionata al sistema della psichiatria introdotto da Basaglia, quella con cui il sottosegretario ha aperto il convegno sulla Salute Mentale, che chiude il Forum Sanita' Futura

di Benedetta Verrini

”In psichiatria non si puo’ tornare indietro, in maniera evidente o mascherata: la legge 180, che ha abolito i manicomi, non si tocca, perche’ e’ una conquista di civilta’. Caso mai va applicata meglio”. E’ uno sfogo appassionato, quello con cui il sottosegretario alla Salute Antonio Guidi ha aperto il convegno sulla Salute Mentale, che chiude il Forum Sanita’ Futura, a Cernobbio, dopo 4 giorni di lavori. Secondo il sottosegretario, le proposte di legge di riforma della 180 (la più discussa in questi mesi, anche sui giornali, è quella di Maria Burani Procaccini di Forza Italia) sono antistoriche. ”Quello che serve – ha detto sono linee guida e norme di indirizzo” riguardanti nuovi aspetti delle malattie psichiatriche, nuovi bisogni dei pazienti. ”Bisogna intervenire non rifacendo leggi ma dando piu’ servizi”, ha detto Guidi, che ne ha indicati due in particolare: ”Maggior ricorso alla diagnosi precoce, che e’ in grado di evitare oltre il 50% dei casi di cronicizzazione nell’ adulto, e maggiore attenzione all’infanzia e all’adolescenza, con cui si puo’ arrivare ad evitare il 40% di future malattie gravi”. Ma un’altra sfida e’ quella di riportare gli organici a regime: gli operatori impegnati nella Salute Mentale sono complessivamente 30.700 (di cui piu’ della meta’ infermieri), ma il dato e’ sottostimato del 25%. Significa che servono almeno 5000-7000 operatori. Una delle denunce fatte oggi da Guidi riguarda ad esempio i ‘pazienti dimenticati’. ”I nostri servizi sono molto bravi – ha detto – a contare i pazienti presi in carico e c’e’ l’abitudine ad autoreferenziarsi con cifre anche rilevanti. Ma nessuno dice che c’e’ un 50% di pazienti con psicosi che appena stanno meglio abbandonano il servizio, non si fanno trovare, non prendono i farmaci, le loro stesse famiglie cessato il fatto acuto abbassano la guardia. Di tutti costoro il servizio sembra dimenticarsi, salvo poi dover tornare sul problema quando, proprio a causa di questo disinteressamento, esso si ripropone in tutta la sua gravita’ ”. Dove trarre le risorse che servono ai servizi di salute mentale? ”Le Regioni – ha detto Guidi – hanno convenuto di dedicare a questo settore il 5%, mediamente, del Fondo Sanitario Regionale. E’ gia’ qualcosa: ci sono Regioni, come la Toscana, che ritiene di poter assicurare gia’ un buon livello col 4,5%, per altre serve un po’ di piu’. Ma e’ importante anche potenziare la parte sociale del problema ‘socio-sanitario’: ci sono infatti persone che potrebbero non essere piu’ in carico al servizio psichiatrico, perche’ le loro condizioni sono molto migliorate, ma sono costrette a ritornarvi solo perche’ manca la risposta dei servizi sociali, a valle”. Quello su cui Guidi non transige e’ la modifica della 180: ”Molti si sono dimenticati – ha concluso – che i manicomi sono stati per 50 anni dei lager dove sono state perpetrate torture che non hanno eguali, le donne stuprate nei letti di contenzione, le migliaia di persone che vi hanno perduto la vita, i sistematici elettrochoc! Il fatto e’ che di per se’ la struttura manicomiale produce violenza, e’ un luogo dove la gente perde ogni diritto di cittadinanza. Per questo e’ incostituzionale. E fin quando saro’ in questo posto non passera’ nessuna modifica alla 180, una legge che ancora a distanza di 30 anni ci pone all’avanguardia in Europa”.


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