Cultura

Guidi in modo pericoloso? Vatti a confessare

I Gesuiti inseriscono i comportamenti alla guida nell'esame di coscienza. "Mettono a rischio vite umane, certo che è questione morale"

di Redazione

Insistere meno sulla morale sessuale e cominciare a parlare dei rischi per la vita di tutti della guida pericolosa e di comportamenti irresponsabili nel traffico. Lo chiede la Civilta’ cattolica in un articolo del prossimo numero, firmato dal direttore Gianpaolo Salvini e intitolato ”Il traffico e le sue dimensioni morali”. Salvini propone anche di inserire in ogni esame di coscienza i comportamenti tenuti al volante.

La guida pericolosa, che mette a rischio la vita di esseri umani e causa ogni anno morti e invalidi permanenti purtroppo, constata la rivista romana dei gesuiti, non viene considerata con la stessa ”intransigenza delle norme che regolano la morale sessuale” e c’e’ una ”evidente sproporzione” anche nell’educazione dei giovani, tra queste norme e il modo in cui li si educa ”a usare moto e auto in modo moralmente responsabile”. Del resto ”ogni confessore – scrive Salvini – crediamo che conti sulla punta delle dita i penitenti che si sono accusati durante una confessione di aver guidato impunemente, in stato di ubriachezza o di stanchezza bene percepita, con l’automobile non in ordine, contromano ecc.”. Civilta’ cattolica ricorda invece che ”tutte le componenti educative, e quindi anche la Chiesa, hanno una forte responsabilita’ nella formazione delle coscienze in questo campo”.

L’articolo esamina dettagliatamente il problema degli incidenti stradali, ”gravissimo problema” analizzato auspicando ”una trasformazione della mentalita’ che dovrebbe coinvolgere tutti”. Gli incidenti stradali, osserva padre Salvini, sono eventi ”particolarmente lesivi del diritto alla tutela della salute, perche’ si possono prevenire e perche’ privano delal via soprattutto giovani e persone in buona salute”.

Un’ampia parte del dettagliato articolo e’ dedicata a vedere cosa accade quando, specialmente per i giovani, il mezzo di trasporto diventa un ”simbolo” , ”un mezzo per sfidare la propria fragilita”’.Si affronta anche il problema della inefficacia delle campagne di prevenzione, visto che la gente sembra ”assuefarsi” alle immagini di ”lamiere contorte e carcasse di auto incidentate”. Per padre Salvini ”non esiste ancora una adeguata coscienza pubblica in materia di circolazione stradale, che pure costituisce un problema tra i piu’ seri della civilta’ occidentale”’ e ”soltanto motivazioni profonde, e anzitutto un concetto altissimo della vita, assimilate con un esercizio quotidiano, possono creare con efficacia uno stile stradale corretto”.

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