Cultura
Guerra: per vescovi Usa «da sola non risolve»
I prelati bocciano però una "mozione" totalmente pacifista presentata dal vescovo di Detroit
Pur ribadendo che gli Stati Uniti hanno il ”diritto morale ed il serio obbligo di difendere il bene comune dal terrorismo”, i vescovi cattolici nordamericani sottolineano che la guerra da sola non puo’ risolvere il terrorismo alle radici.
Per questo i 260 vescovi, riuniti a Washington per l’assemblea generale semestrale, hanno chiesto a George Bush di rimuovere le sanzioni contro l’Iraq, di impegnarsi per un urgente risoluzione del conflitto arabo-israeliano e di essere piu’ generoso nella lotta alla poverta’ in tutto il mondo. ”Nessun risentimento, non importa da cosa possa essere provocato, puo’ legittimare quello che e’ successo l’11 settembre – si mette in chiaro nel documento dei vescovi che hanno eletto come presidente della loro conferenza, per la prima volta, un prelato afroamericano, Wilton Gregory. Ma poi si aggiunge: ”senza voler in nessun modo scusare atti terroristici indifendibili, dobbiamo pero’ affrontare quelle condizioni di poverta’ ed ingiustizia che i terroristi sfruttano”.
E’ stata invece bocciata, con 147 voti contrari e 22 favorevoli, la proposta di Thomas Gumbleton, vescovo ausiliare di Detroit, uno dei protagonisti del movimento pacifista americano, di ”abbandonare la teologica della guerra giusta” per la richiesta di una risposta non violenta agli attacchi di New York e Washington. La dichiarazione finale dei vescovi -approvata con 167 voti a favore e 4 contrari- si limita a riconoscere che ”il principio della non violenza e’ una risposta cristiana valida” e che ”alla forza militare, anche quando e’ giustificata ed esercitata con moderazione, si deve ricorrere sempre con un senso di grande rincrescimento”. E viene, comunque, ribadito che i cattolici americani che si trovano ”a rischiare la propria vita” svolgono ”un grande servizio per la nostra nazione ed un atto di virtu’ cristiana”.
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