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Guerra e Pace: il discorso di Ciampi divide

Ciampi legge l'art. 11 della Costituzione e, a quanti si dichiarano contrari in ogni caso all'uso della forza, fa notare che esso prevede il ripudio della guerra......

di Redazione

Non piace a tutti il passaggio del messaggio del Presidente della Repubblica in cui Ciampi, mentre i venti di guerra sembrano avvicinare la prospettiva di un intervento armato in Iraq, fa un forte richiamo alle responsabilita’ cui l’Italia non puo’ sottrarsi. Ciampi legge l’art. 11 della Costituzione e, a quanti si dichiarano contrari in ogni caso all’uso della forza, fa notare che esso prevede il ripudio della guerra come mezzo di offesa o di soluzione delle controversie, ma anche il rispetto di accordi internazionali che prevedano interventi per assicurare la pace e difenderci dalle minacce del terrorismo. ”Questo articolo – commenta Ciampi – non vuol certo dire un’Italia e un’Europa che rinuncino, incuranti delle sorti del mondo, alle loro responsabilita’ internazionali. Anzi, come italiani e come europei, dobbiamo adoperarci piu’ incisivamente per ristabilire la pace nelle aree di crisi, a cominciare dal Medio Oriente”. ”Caro presidente, non in nostro nome”, e’ il commento tranchant di Fausto Bertinotti. ”Il Presidente della Repubblica – aggiunge – ha pronunciato nell’incombere della guerra parole per noi inaccettabili. La Costituzione italiana ripudia la guerra, ma la guerra nordamericana e’ alle porte, il realismo non puo’ piegare la Costituzione. La nostra Costituzione impone all’Italia il no alla guerra”. Non basta che Ciampi, piu’ tardi, scenda in piazza del Quirinale inviti a ”credere nella pace” e ricordi che ”proprio perche’ si e’ creduto nella pace dopo l’ultimo conflitto mondiale si e’ creato un nuovo ordine mondiale, nel quale fermamente crediamo”. ”Sulla guerra e’ l’ora di assumere atti precisi e concreti, non bastano gli appelli o le prediche. Occorre dichiarare che l’italia si oppone comunque alla guerra, senza se e senza ma”. Anche Paolo Cento si sente ”deluso” dalle parole di Ciampi sulla pace e i preparativi di guerra in Iraq. ”C’e’ una parte rilevante dell’opinione pubblica italiana – osserva l’esponente dei Verdi – che questa volta non si riconosce nelle parole del presidente della Repubblica. L’auspicio e’ quello che nei prossimi giorni sappia tener conto di questa volonta’ contro la guerra crescente nell’opinione pubblica italiana”. E Cento chiede al centrosinistra di ”assumere subito una posizione chiara sulla guerra, senza condizioni o ma”. Ma c’e’ chi sottolinea in positivo le parole di Ciampi. Gustavo Selva, presidente della Commissione Esteri alla Camera ed esponente di An, parla di un discorso ”bello e realista” in cui ”al valore primario della pace, il Presidente associa la responsabilita’ internazionale che, anche per l’Italia, significa oggi, in primo luogo, la lotta al terrorismo, nemico numero uno della pace, della liberta’ e del progresso di ogni popolo”.


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