Cultura

Guatemala: subito sospeso il processo per l’assassinio di mons. Gerardi

Due dei tre militari accusati dell'assassinio si sono rifiutati di lasciare il carcere per il tribunale. Il processo è stato preceduto da numerosi attentati contro giudici e testimoni.

di Daniela Romanello

È iniziato ma è stato immediatamente sospeso il processo per l?omicidio di monsignor Juan José Gerardi, vescovo ausiliare di Città del Guatemala, ucciso il 26 aprile 1998. Due dei tre militari accusati dell?assassinio, il colonnello Byron Disrael Lima Estrada e suo figlio, il capitano Byron Miguel Lima Oliva, si sono infatti rifiutati di uscire dal carcere per raggiungere l?aula. Il collegio giudicante è stato così costretto a sospendere il processo e si attende ora di conoscere la data per la ripresa delle udienze. L?atteso avvio del processo, ostacolato da numerosi ricorsi presentati dalla difesa, è stato preceduto dall?attentato dinamitardo contro il giudice Iris Jazmin Barrios, miracolosamente illesa dopo l?esplosione di due granate avvenuta all?esterno della sua abitazione mercoledì scorso. Il procuratore generale Leopoldo Zeissing ha ricordato che la signora Jazmin Barrios è solo l?ultima di una serie di giudici, avvocati e testimoni divenuti oggetto di intimidazioni negli ultimi mesi. Almeno otto persone coinvolte nel caso dell?omicidio di mons. Gerardi hanno abbandonato il Guatemala per timore di ritorsioni. Il presule venne assassinato due giorni dopo la presentazione del rapporto ?Guatemala Nunca Màs? che chiama in causa le forze armate come responsabili della maggior parte delle 200mila vittime della guerra civile.


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